Qe, la svolta di Draghi che non piace ai tedeschi
La Bce stamperà moneta per contrastare la deflazione e rilanciare i consumi. La Merkel è furiosa
di Virgilio Bartolucci | 23 Gen 2015Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard
Potrebbe essere la svolta epocale, quella che scioglie le catene e che i mercati attendevano da tempo: il “Quantitative easing”, il Qe, l’alleggerimento quantitativo varato da Mario Draghi, adesso è realtà. Una misura che conta di immettere nelle economie europee 1.140 miliardi in un arco temporale di circa un anno e al ritmo di 60 miliardi al mese.
Una svolta nella politica economica. Il Qe è ritenuta una misura storica per più di una ragione. Economicamente lo è senz’altro: immette moneta fa salire l’inflazione e acquista titoli di debito pubblico facendo crollare gli interessi e spingendo le esportazioni. Non meno significativa è a livello politico, dato che va apertamente contro al rigore tedesco, aprendo un fronte caldo con la Merkel ed ancor più con la Bundesbank.
Un aiuto economico contro il liberismo europeo. In particolare, il Qe è ritenuta misura apertamente contraria all’Ue liberale e al neoliberismo spinto con cui ultimamente si è sistematicamente proibito l’intervento di Stato nelle economie in crisi, spesso consegnandole legate mani e piedi ad una intransigenza coi paraocchi. Ora arriva quello che agli occhi dei tedeschi suona come un inaccettabile aiuto economico, ovvero, una totale incoerenza rispetto alla logica di questi ultimi e durissimi anni.
Ma cosa è il Quantitative easing?
Come funziona il Qe. Si tratta di un’inondazione di miliardi utile a ricomprare il nostro debito. La Bce stampa moneta e con questa compra sul mercato finanziario i titoli di Stato, ma anche altre obbligazioni. Se la Bce compra titoli questi pagheranno interessi molto più bassi. Un evento che sui mercati, sempre in anticipo sulle misure, si sta già registrando: i Btp italiani, ad esempio, sono ai minimi storici. Calando i titoli di Stato, inoltre, scendono anche quelli delle obbligazioni emesse da banche e aziende con un beneficio che si estende anche a loro. Ma scendono anche i tassi di interesse come l’Euribor che giova a chi deve pagare le rare del mutuo.
di Virgilio Bartolucci | 23 Gen 2015Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard
Potrebbe essere la svolta epocale, quella che scioglie le catene e che i mercati attendevano da tempo: il “Quantitative easing”, il Qe, l’alleggerimento quantitativo varato da Mario Draghi, adesso è realtà. Una misura che conta di immettere nelle economie europee 1.140 miliardi in un arco temporale di circa un anno e al ritmo di 60 miliardi al mese.
Una svolta nella politica economica. Il Qe è ritenuta una misura storica per più di una ragione. Economicamente lo è senz’altro: immette moneta fa salire l’inflazione e acquista titoli di debito pubblico facendo crollare gli interessi e spingendo le esportazioni. Non meno significativa è a livello politico, dato che va apertamente contro al rigore tedesco, aprendo un fronte caldo con la Merkel ed ancor più con la Bundesbank.
Un aiuto economico contro il liberismo europeo. In particolare, il Qe è ritenuta misura apertamente contraria all’Ue liberale e al neoliberismo spinto con cui ultimamente si è sistematicamente proibito l’intervento di Stato nelle economie in crisi, spesso consegnandole legate mani e piedi ad una intransigenza coi paraocchi. Ora arriva quello che agli occhi dei tedeschi suona come un inaccettabile aiuto economico, ovvero, una totale incoerenza rispetto alla logica di questi ultimi e durissimi anni.
Ma cosa è il Quantitative easing?
Come funziona il Qe. Si tratta di un’inondazione di miliardi utile a ricomprare il nostro debito. La Bce stampa moneta e con questa compra sul mercato finanziario i titoli di Stato, ma anche altre obbligazioni. Se la Bce compra titoli questi pagheranno interessi molto più bassi. Un evento che sui mercati, sempre in anticipo sulle misure, si sta già registrando: i Btp italiani, ad esempio, sono ai minimi storici. Calando i titoli di Stato, inoltre, scendono anche quelli delle obbligazioni emesse da banche e aziende con un beneficio che si estende anche a loro. Ma scendono anche i tassi di interesse come l’Euribor che giova a chi deve pagare le rare del mutuo.