Oltre 200mila morti in Siria. Sospesi anche gli aiuti del WFP
I morti nell’atroce guerra siriana hanno superato le 200mila vittime. Per la precisione, dall’inizio della guerra nel 2011 sono morte 202.354 persone. A riferilo, l’Osservatorio siriano per i Diritti umani. Delle vittime, oltre 130mila erano combattenti. Si tratta di una media di quasi duecento persone uccise ogni giorno in tre anni di conflitto.
A questo si aggiunga che quasi la metà della popolazione siriana ha lasciato la propria casa. E nei giorni scorsi il World Food Program ha sospeso il programma di aiuti agli oltre 1,7 milioni di rifugiati cui ha dato assistenza in tutti questi mesi. Questioni di budget, hanno spiegato dalle Nazioni Unite. Molti donatori, infatti, non avrebbero onorato i propri impegni. Il programma di buoni alimentari del World Food Program, invece, da anni permette ai rifugiati siriani in Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto, di acquistare cibo nei negozi locali. Per i rifugiati, che già faticano a sopravvivere al duro inverno, le conseguenze di questa interruzione dell’assistenza potrebbero rivelarsi devastanti.
Ed è innegabile che quasi due milioni di rifugiati, ammassati sui confini dei Paesi vicini alla Siria, rischiano di creare tensioni sociali non trascurabili. Basti pensare che – tra il giugno e il luglio scorso – c’è stato un incremento dei rifugiati assistiti dal WFP di trecentomila unità. L’obiettivo è di dare assistenza a 4,2 milioni di persone.
Dall’inizio dell’operazione, il programma WFP di buoni alimentari ha immesso circa 800 milioni di dollari nelle economie dei paesi ospitanti che confinano con la Siria.