I predator saranno usati per controllare le manifestazioni
Firmato ieri l'accordo tra aeronautica militare e forze dell'ordine per l'impiego dei droni militari per intelligence e controllo di grandi manifestazioni
Droni militari per controllare grandi manifestazioni. O per la ricognizione in zone colpite da alluvioni e terremoti. Ieri è stato firmato a Roma un accordo tra l’aeronautica militare e le forze dell’ordine per l’impiego di droni Predator per le attività di polizia e carabinieri. I protocolli d’intesa, con l’obiettivo di creare una sinergia all’interno della pubblica amministrazione, sono stati siglati dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Pasquale Preziosa, con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e con il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli.
Come in Iraq. Si tratta degli stessi droni impiegati contro i terroristi dell’Isis. Sono mezzi che non potranno essere impiegati in tutti i contesti. Potranno servire certamente in operazioni di intelligence, avendo motori silenziosi e volando ad altezze elevate. Poi potranno essere impiegati durante grandi manifestazioni quando è necessario, da parte delle forze dell’ordine capire dove si muovono i cortei e come si stanno sviluppando eventuali scontri. I droni non saranno armati e voleranno nella classica configurazione militare da ricognizione.
Più droni e meno elicotteri. I vantaggi in termini economici saranno evidenti, sostengono i vertici delle forze dell’ordine. Infatti, i predator potranno sostituire gli elicotteri in molte situazioni, in considerazione anche del fatto che i costi di gestione e di volo di questi droni è molto contenuto. Il vero vantaggio, però, è quello di disporre di un aereo a pilotaggio remoto tra i migliori al mondo a costo zero.
Droni militari per controllare grandi manifestazioni. O per la ricognizione in zone colpite da alluvioni e terremoti. Ieri è stato firmato a Roma un accordo tra l’aeronautica militare e le forze dell’ordine per l’impiego di droni Predator per le attività di polizia e carabinieri. I protocolli d’intesa, con l’obiettivo di creare una sinergia all’interno della pubblica amministrazione, sono stati siglati dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Pasquale Preziosa, con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e con il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli.
Come in Iraq. Si tratta degli stessi droni impiegati contro i terroristi dell’Isis. Sono mezzi che non potranno essere impiegati in tutti i contesti. Potranno servire certamente in operazioni di intelligence, avendo motori silenziosi e volando ad altezze elevate. Poi potranno essere impiegati durante grandi manifestazioni quando è necessario, da parte delle forze dell’ordine capire dove si muovono i cortei e come si stanno sviluppando eventuali scontri. I droni non saranno armati e voleranno nella classica configurazione militare da ricognizione.
Più droni e meno elicotteri. I vantaggi in termini economici saranno evidenti, sostengono i vertici delle forze dell’ordine. Infatti, i predator potranno sostituire gli elicotteri in molte situazioni, in considerazione anche del fatto che i costi di gestione e di volo di questi droni è molto contenuto. Il vero vantaggio, però, è quello di disporre di un aereo a pilotaggio remoto tra i migliori al mondo a costo zero.