Italiani di Crimea: "Trattati come tutti gli altri, ma manca l'elettricità"
Igor Fedorov, portavoce dell'associazione Cerkio, ci racconta la situazione nella città di Kerch a due mesi dall'occupazione russa
Dopo due mesi dall’occupazione russa della Crimea che ha favorito il referendum per la secessione dall’Ucraina e il “ricongiungimento” con la “madre patria” Russia, la situazione sulla penisola non sembra affatto migliorata. In alcune zone mancano latte, formaggi e panna, mentre ancora oggi acqua ed elettricità arrivano a singhiozzo. Diritto di Critica ha chiesto a Igor Fedorov, portavoce della “Cerkio”, associazione della minoranza italiana in Crimea, quale sia la situazione nella città di Kerch.
Dopo due mesi di occupazione, quale è la situazione delle minoranze in Crimea, in particolar modo di quella italiana?
“La devo subito interrompere. Prima di respinderle voglio porre l’attenzione sul fatto che in Crimea non c’è stata un’ “occupazione”. Ci sono truppe russe in Crimea come in Italia ci sono basi militari americane. Ma l’Italia è occupata dai americani? Quindi trasformiamo la domanda : come si vive in Crimea dopo il referendum?”
Ma i russi sono entrati in Crimea armati e prima del referendum… Come si vive oggi in Crimea?
“Non è cambiato nulla. Fino ad oggi la comunità italiana in Crimea si sente come tutti gli altri cittadini. Perché ufficialmente siamo ucraini (russi), almeno in base a ciò che è scritto sul passaporto. Non abbiamo vantaggi o svantaggi”.
I russi hanno promesso di rispettare le minoranze. Solo parole o stanno seguendo anche i fatti?
“Adesso in Crimea molte cose stanno cambiando. I sindaci, le leggi… tante cose da sistemare. Ora tutte le minoranze si sentono come gli altri cittadini della Crimea”.
Dalla sua risposta, mi sembra che in fondo la comunità italiana in Crimea si sente più protetta oggi dai russi rispetto a prima quando eravate sotto l’Ucraina…
“In Crimea le minoranze si organizzano autonomamente. Hanno eventi, programmi ecc. Il governo li ignora. Tutti uguali come tutti i cittadini crimeani. Non ci serve protezione. Nello specifico, la nostra comunità ha buoni rapporti con ministero di cultura e con ambasciata italiana a Kiev. Però adesso dobbiamo ricominciare da zero e ci dobbiamo adoperare per stringere un legame con l’ambasciata in Russia.”
È vero che i prezzi degli alimenti sono aumentati e spesso mancano formaggi e latticini?
“Qui a Kerch nei negozi c’è tutto. Però è vero che i prezzi sono aumentati, ma sono aumentati anche gli stipendi e le pensioni.”
Luce e acqua vengono fornite regolarmente?
“No, c’è ancora un problema con le forniture di acqua e luce. Soprattutto qui a Kerch. Ma siamo tranquilli e fiduciosi”
Dopo due mesi dall’occupazione russa della Crimea che ha favorito il referendum per la secessione dall’Ucraina e il “ricongiungimento” con la “madre patria” Russia, la situazione sulla penisola non sembra affatto migliorata. In alcune zone mancano latte, formaggi e panna, mentre ancora oggi acqua ed elettricità arrivano a singhiozzo. Diritto di Critica ha chiesto a Igor Fedorov, portavoce della “Cerkio”, associazione della minoranza italiana in Crimea, quale sia la situazione nella città di Kerch.
Dopo due mesi di occupazione, quale è la situazione delle minoranze in Crimea, in particolar modo di quella italiana?
“La devo subito interrompere. Prima di respinderle voglio porre l’attenzione sul fatto che in Crimea non c’è stata un’ “occupazione”. Ci sono truppe russe in Crimea come in Italia ci sono basi militari americane. Ma l’Italia è occupata dai americani? Quindi trasformiamo la domanda : come si vive in Crimea dopo il referendum?”
Ma i russi sono entrati in Crimea armati e prima del referendum… Come si vive oggi in Crimea?
“Non è cambiato nulla. Fino ad oggi la comunità italiana in Crimea si sente come tutti gli altri cittadini. Perché ufficialmente siamo ucraini (russi), almeno in base a ciò che è scritto sul passaporto. Non abbiamo vantaggi o svantaggi”.
I russi hanno promesso di rispettare le minoranze. Solo parole o stanno seguendo anche i fatti?
“Adesso in Crimea molte cose stanno cambiando. I sindaci, le leggi… tante cose da sistemare. Ora tutte le minoranze si sentono come gli altri cittadini della Crimea”.
Dalla sua risposta, mi sembra che in fondo la comunità italiana in Crimea si sente più protetta oggi dai russi rispetto a prima quando eravate sotto l’Ucraina…
“In Crimea le minoranze si organizzano autonomamente. Hanno eventi, programmi ecc. Il governo li ignora. Tutti uguali come tutti i cittadini crimeani. Non ci serve protezione. Nello specifico, la nostra comunità ha buoni rapporti con ministero di cultura e con ambasciata italiana a Kiev. Però adesso dobbiamo ricominciare da zero e ci dobbiamo adoperare per stringere un legame con l’ambasciata in Russia.”
È vero che i prezzi degli alimenti sono aumentati e spesso mancano formaggi e latticini?
“Qui a Kerch nei negozi c’è tutto. Però è vero che i prezzi sono aumentati, ma sono aumentati anche gli stipendi e le pensioni.”
Luce e acqua vengono fornite regolarmente?
“No, c’è ancora un problema con le forniture di acqua e luce. Soprattutto qui a Kerch. Ma siamo tranquilli e fiduciosi”