I grillini alle Crociate: in guerra contro il grano "saraceno"
La proposta di legge l’hanno firmata in quattordici. C’è da chiedersi se qualcuno di loro l’abbia letta.
Si tratta infatti di una proposta presentata ormai poco meno di un anno fa, il 23 luglio 2013, per introdurre “Modifiche agli articoli 448 e 518 del codice penale e all’articolo 51 del codice di procedura penale, in materia di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari”. E fin qui tutto bene.
Il dubbio sulla reale consapevolezza dei firmatari circa il testo proposto, sorge spontaneo quando si arriva al secondo paragrafo del testo, che recita: “Negli ultimi anni, il fenomeno della contraffazione agroalimentare – in cui sono falsificate l’indicazione geografica e la denominazione di origine dei prodotti immessi in commercio – è esploso in maniera significativa e spesso incontrollabile, danneggiando sia i produttori, che si trovano a operare in un mercato, di fatto, sleale, sia i consumatori, che si illudono di consumare prodotti «made in Italy» ignorando l’effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti. Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno“.
Ammettiamo che a una prima lettura di questa proposta di legge – spuntata per caso dal mare magnum della documentazione della Camera – abbiamo dovuto rileggere un paio di volte “l’esempio per tutti” sul “grano saraceno”. La domanda è: Filippo Gallinella, eletto nel MoVimento 5 Stelle e attualmente in Commissione Agricoltura, ritiene che il grano “saraceno” sia un cereale un po’ piratesco? Qualcuno spieghi ai grillini eletti con i nostri voti e pagati con soldi pubblici, che il grano “saraceno” non costitusce elemento di contraffazione.
Aggiornamento 3 giugno 2014: Il diretto interessato, Gallinella, ha fatto sapere: Oggi sono finito su diversi giornali on-line per un errore che ho fatto sulla premessa di una proposta di legge (A.C. 1407 , luglio 2013) che va ad aumentare le pene per chi froda nell’agroalimentare.
Premesso che nonostante i numerosi passaggi che un testo “subisce” prima di essere pubblicato, l’errore in premessa è rimasto (saraceno al posto di straniero e perseguitabile al posto di perseguibile) è ovvio che è mia la responsabilità; ma se l’unico modo per far parlare delle proposte continuerò a commettere errori.
Ringrazio tutti coloro che si sono accorti, perchè è questa la partecipazione che vogliamo, cittadini che commentano preventivamente le proposte di legge. W M5S! ps. dell’errore me ne ero accorto mesi fa, ma la mia segnalazione di revisione non ha avuto effetti; a questo punto non so se sollecitare di nuovo
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a voi proprio non va bene niente di quello che fa il m5s! lo dite voi stessi che si tratta di difesa del made in Italy, la pasta made in italy si fa con pura semola di grano duro.
Il grano saraceno, che per inciso non è grano e nemmeno un cereale (documentatevi prima di dire sciocchezze), è un ottimo prodotto, salutare per i celiaci in quanto non contiene glutine, ma non è grano duro e quindi non rientra nella preparazione della pasta made in italy.
nessuno vieta il consumo di grano saraceno e questo sarebbe chiaro anche a voi se non travisaste ogni parola pronunciata o scritta dal m5s.
ma non preoccupatevi, gli italiani non sono stupidi, #vinciamopoi!-
Gii italiano non sono stupidi, per cui vincerete poi, nell’anno dell’31 febbraio, mentre i glillini FORSE sono intelligenti, ma di sicuro sono degli IGNORANTI INCAPACI
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Arrampicarsi sugli specchi…. dai su, è un evidente segno di ignoranza. Se lo avesse fatto uno solo di loro tratterei questo episodio come una gaffe. Ma in 10 hanno firmato la proposta…
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