Il Movimento 5 Stelle raccontato da Toni Jop
Il cronista dell'Unità da anni fine osservatore del M5S e finito alla gogna sul sito di Grillo, racconta il suo punto di vista sui pentastellati
L’INTERVISTA – Quando fanno il loro lavoro, i giornalisti danno fastidio. Sempre. E a Toni Jop, da anni fine osservatore del Movimento 5 Stelle, è capitato di venire “schedato” sul blog di Beppe Grillo e messo all’indice come “Giornalista del giorno“. La sua “colpa”? Non risparmiar critiche al movimento fondato dal comico genovese, attuale capopolitico dei pentastellati. E proprio il giornalista – una vita spesa come cronista all’Unità – di recente ha riunito in un unico volume tutti i suoi interventi sui Cinque Stelle: “Grillo – in parole povere“, edito per i tipi Città del Sole.
Toni lo incontriamo in una serata primaverile di maggio in una piazzetta in zona Coronari, a Roma. Davanti a un aperitivo ci facciamo raccontare quali siano e in cosa si traducano le caratteristiche, la retorica e il modo di agire dei Cinque Stelle.
Toni, sai che questa intervista potrebbe essere bersaglio di feroci commenti dai cinque stelle… Non c’è articolo avverso ai pentastellati che non venga subito preso di mira con commenti ricchi di insulti.
I grillini non sono allenati all’interlocuzione, viceversa sono allenati a svolgere una funzione di deposito: vanno nei blog e depositano le loro opinioni che hanno in genere un potere corrosivo, servono a fiaccare l’interlocutore e a far capire a chi vive normalmente un blog che loro sono talmente tanti ed è talmente di massa la cultura del Movimento 5 Stelle che loro sono la coscienza vera del Paese. Addirittura credo visitino e interagiscano meno sul blog di Beppe Grillo che non su altre testate. I grillini si trovano all’interno di un’operazione molto complessa di cui non si rendono conto ma che ha un rilievo strategico notevolissimo: dedicandosi a fare cose che altri non hanno mai fatto – nessuno di noi, né di destra né di sinistra è mai andato nei blog o sui giornali online degli avversari a lasciare commenti o insulti – loro svolgono la funzione che gli ha assegnato chi ha organizzato tutto.
Casaleggio o chi per lui?
Credo davvero che ci sia un gruppo di menti e cervelli che ha organizzato tutto e fa capo a Casaleggio. E’ stata sviluppata una sorta di tecnologia del condizionamento: Casaleggio non fa il medico o l’assicuratore…Ovviamente si tratta di sistemi destinati al mercato, concepiti per sostenere, proteggere e favorire la diffusione di alcuni brand, quelli che a lui chiedono consulenza. In questo caso, la politica, diviene il territorio e la preda di una nuova avventura di commercio ineffabile. Di qui passa la promozione di un potere nuovo, gestito e controllato dalla tecnologia della rete, della comunicazione. C’è quindi l’azzardo di un potere tecnologico che si gioca sulla scommessa e sull’assurdo secondo cui la tecnologia è in grado di condizionare la politica, e non viceversa. Chi controlla la tecnologia, controlla la politica. Dalla riuscita di questa scommessa dipenderà chi scriverà la storia di questi anni e di questa Repubblica. Chi scriverà la storia deciderà se siamo stati dalla parte giusta o dalla parte sbagliata.
L’INTERVISTA – Quando fanno il loro lavoro, i giornalisti danno fastidio. Sempre. E a Toni Jop, da anni fine osservatore del Movimento 5 Stelle, è capitato di venire “schedato” sul blog di Beppe Grillo e messo all’indice come “Giornalista del giorno“. La sua “colpa”? Non risparmiar critiche al movimento fondato dal comico genovese, attuale capopolitico dei pentastellati. E proprio il giornalista – una vita spesa come cronista all’Unità – di recente ha riunito in un unico volume tutti i suoi interventi sui Cinque Stelle: “Grillo – in parole povere“, edito per i tipi Città del Sole.
Toni lo incontriamo in una serata primaverile di maggio in una piazzetta in zona Coronari, a Roma. Davanti a un aperitivo ci facciamo raccontare quali siano e in cosa si traducano le caratteristiche, la retorica e il modo di agire dei Cinque Stelle.
Toni, sai che questa intervista potrebbe essere bersaglio di feroci commenti dai cinque stelle… Non c’è articolo avverso ai pentastellati che non venga subito preso di mira con commenti ricchi di insulti.
I grillini non sono allenati all’interlocuzione, viceversa sono allenati a svolgere una funzione di deposito: vanno nei blog e depositano le loro opinioni che hanno in genere un potere corrosivo, servono a fiaccare l’interlocutore e a far capire a chi vive normalmente un blog che loro sono talmente tanti ed è talmente di massa la cultura del Movimento 5 Stelle che loro sono la coscienza vera del Paese. Addirittura credo visitino e interagiscano meno sul blog di Beppe Grillo che non su altre testate. I grillini si trovano all’interno di un’operazione molto complessa di cui non si rendono conto ma che ha un rilievo strategico notevolissimo: dedicandosi a fare cose che altri non hanno mai fatto – nessuno di noi, né di destra né di sinistra è mai andato nei blog o sui giornali online degli avversari a lasciare commenti o insulti – loro svolgono la funzione che gli ha assegnato chi ha organizzato tutto.
Casaleggio o chi per lui?
Credo davvero che ci sia un gruppo di menti e cervelli che ha organizzato tutto e fa capo a Casaleggio. E’ stata sviluppata una sorta di tecnologia del condizionamento: Casaleggio non fa il medico o l’assicuratore…Ovviamente si tratta di sistemi destinati al mercato, concepiti per sostenere, proteggere e favorire la diffusione di alcuni brand, quelli che a lui chiedono consulenza. In questo caso, la politica, diviene il territorio e la preda di una nuova avventura di commercio ineffabile. Di qui passa la promozione di un potere nuovo, gestito e controllato dalla tecnologia della rete, della comunicazione. C’è quindi l’azzardo di un potere tecnologico che si gioca sulla scommessa e sull’assurdo secondo cui la tecnologia è in grado di condizionare la politica, e non viceversa. Chi controlla la tecnologia, controlla la politica. Dalla riuscita di questa scommessa dipenderà chi scriverà la storia di questi anni e di questa Repubblica. Chi scriverà la storia deciderà se siamo stati dalla parte giusta o dalla parte sbagliata.