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Diritto di critica | November 19, 2024

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Boko Haram e il dramma delle ragazze rapite in Nigeria

Intanto dall’Egitto arrivano dure critiche ai Boko Haram: “Le azioni dei Boko Haram sono puro terrorismo, non hanno alcuna relazione con l’Islam, in particolare per quanto riguarda il sequestro delle ragazze”, ha riferito il Ministro per gli Affari Religiosi Mohammad Mokhtar Gomaa. Durissimo anche Sheyk Ahmed el-Tayeb del prestigioso istituto islamico di al-Azhar che ha fatto notare come atti di questo tipo contraddicono l’Islam e i suoi principi di tolleranza.

La polizia nigeriana nel frattempo ha offerto una taglia di 50 milioni di naira (pari a circa 300 mila dollari) per chi darà informazioni che portino al ritrovamento delle ragazze. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina sono pronti a fornire tutta l’assistenza tecnica, militare e di intelligence necessaria al governo nigeriano affinchè si riesca a riportare a casa le ragazze.

I Boko Haram, responsabili tra l’altro del sequestro dell’ingegnere italiano Franco Lamolinara nel marzo 2012, sono un’organizzazione terrorista di stampo jihadista il cui nome è un impasto di arabo e hausa che significa a grandi linee “l’educazione occidentale è sacrilegio”; il gruppo venne fondato nel 2002 da Muhammad Yusuf, con l’obiettivo di costruire uno stato islamico basato su una rigida applicazione della sharia.

Yusuf, ucciso dalla polizia nigeriana nel 2009, si opponeva a qualunque tipo di educazione occidentale, al punto da arrivare ad affermazioni come quelle fatte alla Bbc nelle quali avrebbe dichiarato come la pioggia non sia una conseguenza dell’evaporazione dei mari ma piuttosto un “dono di Dio”; si sarebbe anche opposto al Darwinismo e avrebbe dichiarato peccato riconoscere la sfericità della terra. Tali pittoresche esternazioni potrebbero far sorridere e chiedere quale versione del Corano abbia letto Yusuf.

Purtroppo però dietro tali affermazioni ci sono migliaia di morti e feriti, tra i quali anche autorità religiose islamiche locali ritenute “moderate”. Come riferisce Bronwyn Bruton, esperto di Africa all’Atlantic Council di Washington, i Boko Haram si differenziano da altri gruppi jihadisti per il fatto che, sia gli aderenti che i loro bersagli, sono in gran parte legati al contesto nigeriano e in particolare al nord del paese. I suoi membri si raggruppano attorno a un leader di stampo “messianico” che afferma di parlare a nome di Dio e chiede che i suoi aderenti lascino tutti i loro averi all’organizzazione, in perfetto stile settario.

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