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Diritto di critica | November 19, 2024

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Boko Haram e il dramma delle ragazze rapite in Nigeria

Nella giornata di lunedì i Boko Haram hanno assaltato il villaggio di Gamboru Naga, vicino il confine con il Camerun. Secondo fonti della Bbc i terroristi sarebbero riusciti a far spargere la voce che le ragazze sequestrate tre settimane prima erano state localizzate altrove, facendo così confluire le forze di sicurezza fuori dalla zona interessata e lasciando così via libera alle scorribande dei jihadisti che hanno razziato il mercato e dato alle fiamme abitazioni e veicoli.

Non sarebbe comunque l’unico episodio insolito per quanto riguarda i drammatici fatti nigeriani delle ultime settimane. Infatti, sempre la Bbc ha reso noto tre giorni fa che Naomi Mutah, rappresentante della comunità di Chibok (dove sono state sequestrate le studentesse) nonché una delle attiviste che ha dato il via alle manifestazioni a favore delle ragazze sequestrate dai terroristi, è stata arrestata; secondo gli attivisti l’arresto sarebbe stato ordinato dalla potente Patience Jonathan, moglie del Presidente nigeriano Goodluck Jonathan.

La faccenda risulta poco chiara; secondo quanto riferito alla France-Presse da Hadiza Bala Usman, uno dei leader del comitato di protesta, la Mutah sarebbe stata arrestata per aver dichiarato il falso, cioè di essere una delle madri delle ragazze sequestrate. Un’accusa molto discutibile anche perché risultava ben noto che la Mutah si trovasse ad Abuja in nome di tutte quelle madri di Chibok che non potevano essere fisicamente presenti al colloquio con la signora Jonathan.

Anche secondo Usman la Mutah sarebbe stata arrestata su ordine della moglie del Presidente; poco dopo è giunta la smentita da parte di Ayo Adewuyi, portavoce dei Jonathan. La polizia nel frattempo continua a rifiutarsi di rilasciare dichiarazioni al riguardo. Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan e il suo governo sono finiti nel mirino delle critiche dell’opinione pubblica, accusati di non fare abbastanza per ritrovare le ragazze e di essere riluttante nell’infliggere un duro colpo ai Boko Haram. Il Presidente nigeriano ha pubblicamente fatto riferimento alla drammatica vicenda delle studentesse soltanto domenica scorsa, dopo più di tre settimane dalla tragedia. Durissimo il Jakarta Post, uno dei quotidiani indonesiani più noti, che accusa il presidente di essersi mosso soltanto dopo la condanna da parte della comunità internazionale.

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