Sì all'eterologa, cade l'ultimo baluardo della legge sulla fecondazione assistita
“Basta con i divieti”. La Corte Costituzionale smantella l’ultimo baluardo della Legge 40 sulla fecondazione assistita. Da domani sarà possibile sul territorio italiano effettuare la fecondazione eterologa, cioè con seme o ovulo di un donatore, ma solo in caso di sterilità di almeno uno dei due componenti della coppia.
Smontata pezzo per pezzo. La Legge 40, frutto di un approccio dogmatico alla problematicità della fecondazione assistita, dopo il fallimento del referendum del 2005, è stata via via smantellata dalla Consulta. La prima norma a cadere è stata quella relativa al numero massimo di ovuli da fecondare (pari a tre, senza considerare le diverse esigenze mediche delle donne assistite) e il divieto di congelamento degli embrioni (e di conseguenza l’obbligo di impianto unico, con il rischio di parti plurigemellari).
La condanna della Corte europea. Poi è stato smontato il divieto all’analisi pre-impianto dell’embrione che toglieva la possibilità al medico e alla paziente di sapere se da un determinato impianto si potesse rischiare un aborto terapeutico o se ci potesse essere speranza di avere un figlio sano. Non è mancato nemmeno l’intervento della Corte europea dei diritti dell’Uomo, che ha condannato due volte l’Italia non più di due anni fa, sul divieto imposto dalla Legge 40 relativo all’accesso alle tecniche di fecondazione assistita da parte di coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche che rendono difficile, se non impossibile, portare a compimento una gravidanza o avere un figlio non malato, destinato a morte prematura.
Nuove speranze. Ora, con l’eliminazione del divieto alla fecondazione eterologa, le coppie con almeno un componente sterile, avranno la possibilità di avere un figlio loro. Se uno dei due componenti è sterile è possibile ora utilizzare le tecniche di fecondazione assistita con un ovulo o con il seme di un donatore o di una donatrice. Ma la fecondazione eterologa sarà possibile anche quando entrambi i coniugi sono sterili, utilizzando sperma e ovuli di due donatori.
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Anche quella di credere nel padreterno.
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