Francia, trionfa l'estrema destra. Disastro per Hollande
La Francia si riscopre di estrema destra. Al primo turno delle elezioni amministrative 2014 (che hanno registrato un astensionismo record tra il 34 e il 38 per cento), nel classico duello tra i moderati dell’UMP e i socialisti del Presidente Hollande si inserisce infatti il Fronte Nazionale, movimento tornato in auge nel momento in cui la crisi economica mondiale ha riportato a galla sentimenti nazionalistici e xenofobi. A Parigi l’exploit del partito della figlia d’arte Marine Le Pen costringe al ballottaggio la fedelissima del Presidente Anne Hidalgo (favoritissima nei sondaggi) e la moderata Kosciusko-Morizet, che risultano vicinissime negli exit poll. Ma il Fronte Nazionale dilaga in tutto il Sud, trionfa al primo turno in città come Avignone, Perpignan e He’nin Beaumont ed è in lizza per conquistare molti altri centri.
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Per Hollande e il suo partito si registra una sconfitta disastrosa: i socialisti pagano i due anni deludenti della presidenza francese e perdono anche a Marsiglia, la seconda città del Paese (il candidato Patrick Mennucci è addirittura terzo, dietro quello di FN e a 20 punti da Jean-Claude Gaudin, dell’UMP), non riuscendo a vincere ancora una volta a Bordeaux, dove il moderato Alain Juppé è al suo quarto mandato da sindaco. Sconfitta anche a Nizza e Tolosa. Va meglio a Lione e Lille: in quest’ultima città è in testa la candidata di sinistra Martine Aubry, che però ha perso ben 12 punti percentuali rispetto al 2008. La sinistra pare allo sbando, tanto da collezionare una gaffe di notevole spessore: la portavoce del governo Najat Vallaut-Belkacem ha annunciato al canale France 2, senza consultare i suoi, che il Partito socialista, visti i risultati, farà appello ai repubblicani, per una strategia anti Fronte Popolare. Immediato il secco rifiuto della destra: «Nessun accordo», ha precisato l’ex premier Francois Fillon, mentre il presidente dell’UMP Copé spera che nei ballottaggi i voti degli elettori FN confluiscano sui moderati. Intanto a Parigi i socialisti, in vista del secondo turno si sono appena alleati ma con i Verdi, che domenica nella capitale hanno preso il 9 per cento dei voti.
Il ciclone blu del Fronte Nazionale scardina il sistema bipolare francese e apre forse nuovi scenari politici anche in vista delle Europee di maggio: «I francesi si sono liberati dalla falsa scelta tra destra e sinistra – ha detto trionfante Marine Le Pen – FN non è più solo un movimento di protesta, ma è diventato una grande forza autonoma, a livello nazionale e anche locale, e siamo solo all’inizio. Questa è la fine del bipolarismo». È giunto il momento di «fare progetti a lungo termine» e lasciarsi dietro la vecchia politica: «Socialisti e destra UMP? Per noi non cambia niente, non ci alleiamo con nessuno. L’uno e l’altro fanno le stesse cose». Secondo molti l’escalation del partito di estrema destra è un segnale dello scontento dei cittadini nei confronti della politica tradizionale e dei diktat europei di austerity; Le Pen da mesi incita alla rottura, all’abbandono della vecchia ideologia e dei vecchi schemi della Ue, trascinando con sé i francesi disillusi che attaccano l’euro, gli immigrati, la globalizzazione, la dipendenza dalla Germania. Tra una settimana, e anche verso le Europee, vedremo quanto questo sentimento crescente condizionerà la Francia, e non solo.
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Avviso ai naviganti: se non ci fosse un partito come il M5S a farsi carico dell’astio popolare, un partito che ha la non-violenza fra i suoi valori fondati, ora avremmo anche noi il nostro Front National- un partito che, non scordiamolo, guarda con occhio tutt’altro che amorevole alla nostra presenza in Val d’Aosta.
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