Ancora un crollo di M5S. Dalla Basilicata suona l'allarme
In Basilicata si è consumato l’ennesimo psicodramma a 5 stelle. Dopo il successo alle elezioni politiche, il MoVimento di Beppe Grillo non è riuscito a riconfermarsi nelle elezioni locali, dimezzando in alcune regioni, il proprio consenso. Si tratta di un consenso che, a quanto pare, sia adesso in Basilicata, che ieri a Roma e in Friuli, è confluito nell’astensione.
Astensionismo, da alleato a nemico. I partiti di protesta, spesso devono fare i conti con il partito dell’astensionismo. Allo stesso modo, proprio quel bacino elettorale di persone disilluse dalla politica che era stato alle elezioni politiche il miglior alleato dei 5 Stelle, da dove attingere voti e preferenze, si sta rivelando il più grande nemico. Un pessimo segnale per un movimento che si è sempre proposto come l’alternativa al “partito unico” ma che, dopo l’illusione, sta provocando, in una parte del suo elettorato, molta delusione.
Le regionali non sono le nazionali, ma… Se è certamente vero che le dinamiche delle elezioni regionali (o locali) sono ben diverse da quelle relative al voto nazionale, è altrettanto vero che per il partito di Grillo sta suonando l’allarme rosso. A livello nazionale, M5S sembra reggere. Il sondaggio più negativo lo dà comunque al di sopra del 20%. Ma la discrepanza tra le rilevazioni fatte da diversi istituti (con una forchetta di 6 punti percentuali), denota quanto sia difficile intercettare l’elettorato 5 stelle, un elettorato forse più volatile di quanto si potesse immaginare in precedenza e soprattutto incline a “camminare” lungo la sottile linea rossa che separa il voto dal non voto.
Strategia d’attacco (per recuperare). Vista la situazione, Grillo, con Gianroberto Casaleggio, sta predisponendo una strategia più aggressiva, volta a mettere in luce le incongruenze della maggioranza, ad iniziare proprio dal Caso Cancellieri. Ma quanto questa strategia possa in questo momento pagare non è semplice da capire. Soprattutto di fronte al piccolo scandalo interno della “Parentopoli a 5 stelle”, di fronte alle gaffe dei parlamentari pentastellati, di fronte ad una frattura interna che potrebbe portare ad una sempre più imminente scissione.
Un comunicato in arrivo (contro Grillo). Il gruppo dei parlamentari dissidenti è pronto a diffondere un comunicato, con il quale mettere in luce tutte le difficoltà interne riscontrate in questi giorni, ad iniziare dalla mancanza di democrazia interna. “Dobbiamo una volta per tutte spiegare quel che non funziona nel Movimento”, spiega un senatore che rimane anonimo. “Chi lo dirige impedisce a tutti di crescere, di evolvere. Per questo dopo il V-Day renderemo pubbliche le nostre perplessità”. Una scissione in arrivo? Chi può dirlo. Ma resta il fatto che se il MoVimento non cambia, sarà destinato ad implodere.
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Quando nel 2014 i comuni,le regioni,lo stato aumenterà le tasse, le persone che non hanno votato si sveglieranno dal sonno con un cetriolo!Indovinate dove?
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La storia dei ribelli sono BALLE che mettete voi mezzi di informazione controllata per cercare a tutti i costi di smontare e sfaldare il M5S!!! Il M5S non si era MAI presentato alle regionali della Basilicata ed AL PRIMO COLPO hanno preso il 13%. + 13. Non c’è nessun crollo..sono tutte fandonie!
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Informazione controllata? Da chi? Faccia nomi e cognomi e…occhio alle querele
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Ridicoli siete sempre stati . ridicoli siete , ridicoli sarete.
Missione di vita , triste impegno ,quello del propagandista. -
Perché invece di fare articoli ridicoli che si concentrano sul dito, non ci parlano invece della luna, di come coloro che sono stati eletti in Basilicata possano trovare una qualche forma di legittimazione, se più della metà non è andata a votare?
Che cosa rappresenterebbero costoro??
Perché non vi è la soglia minima come nei referendum di votanti, essendo tutti consapevoli, che le elezioni regionali, ma qualsiasi tipo di elezione di rappresentanza, è nettamente superiore come importanza e come incidenza sulla società?
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