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Diritto di critica | December 26, 2024

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Letta si mette l'elmetto. L'obiettivo è anticipare le mosse di Berlusconi

letta“Ora basta”. Enrico Letta è furioso. “Non mi farò logorare così”, ha spiegato ai suoi collaboratori. Così ha deciso di usare il pugno duro di fronte alle dichiarazioni del Pdl. Non c’è solo un problema di dignità personale, ma il premier deve anche tenere in considerazione il peso che questa traballante esperienza di governo ha sul Pd, già in preda ad una difficile transizione.

Berlusconi preferisce elezioni subito. Per Letta e per il governo si aprono vari scenari ma è comunque molto probabile che si vada verso una crisi di governo dai risvolti incerti. Molto dipenderà dalle scelte di Silvio Berlusconi. L’ex premier è fortemente tentato a far precipitare la situazione nella speranza che il Presidente Giorgio Napolitano sciolga le Camere. Nuove elezioni, infatti, allungherebbero i tempi della decadenza. Inoltre, Berlusconi è convinto di poter sfruttare questa situazione sotto il profilo elettorale, giocando la carta – a lui molto congeniale – di “vittima” del sistema giudiziario e della sinistra “manettara”.

“Attento ai traditori”. Ma molti dei fedelissimi hanno messo in guardia l’ex premier. “Silvio, stai attento, sono tanti –anche quelli vicini – che non ti seguiranno. Ripensaci”, è il consiglio del senatore Pdl Paolo Naccarato a Berlusconi. Così, diventano improbabili le dimissioni in massa in Parlamento e nel governo. Ma se anche deputati, senatori e ministri dovessero lasciare la propria poltrona in massa (fatto comunque di una gravità inaudita e mai accaduto nella storia della Repubblica), troverebbero una lunga lista di non eletti pronti a subentrare e a garantire, se non la vita del governo, certamente la prosecuzione della legislatura e della larga maggioranza.

Letta accelera. Letta lo sa bene e per questo non vuole dare tempo a Berlusconi di trovare alternative. La sua accelerazione di ieri con una richiesta di un’immediata verifica di governo potrebbe spingere Berlusconi a desistere da intenti bellicosi. È certo, però, che le dimissioni del premier potrebbero facilitare la deflagrazione del Pdl e il possibile isolamento dell’uomo di Arcore, oltre a rompere l’immobilismo in cui è caduto il governo, a pochissimi giorni dall’aumento automatico dell’Iva.

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