Roma senza soldi, rischio commissariamento da dicembre
Sono finiti i soldi. A pochi mesi dall’insediamento del nuovo sindaco Ignazio Marino, Roma Capitale non ha più un centesimo. Mancano 800 milioni di euro per chiudere il bilancio previsionale 2013 che dovrà essere approvato entro il 30 novembre. Così, ora, per Roma, c’è il rischio di venire commissariata.
Un debito da 800 milioni di euro. L’amministrazione capitolina assicura che la task force che affianca l’assessore Daniela Morgante sta lavorando notte e giorno per trovare una soluzione. Questa squadra era stata messa in piedi per riuscire ad individuare la corretta strada per chiudere il buco di bilancio lasciato dalla precedente amministrazione guidata da Gianni Alemanno. Si trattava di un buco di 300 milioni di euro. Il taglio dei trasferimenti dallo Stato (circa 500 milioni in meno) ha fatto il resto. E ora non solo sarà difficile ripianare il debito della precedente gestione, ma appare praticamente impossibile trovare tutti i soldi per chiudere il bilancio.
Niente aiuti. Non arriveranno aiuti dallo Stato. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni spiega che è necessario reperire 1,6 miliardi di euro per tornare sotto la soglia del 3% nel rapporto deficit-Pil. Un colpo basso per il sindaco Marino, sicuro che dai palazzi della politica nazionale sarebbe arrivato il sostegno necessario a mandare avanti la macchina capitolina. L’obiettivo era quello di ottenere un prestito da via XX Settembre, da ripagare in dieci anni, come già aveva chiesto ed ottenuto Gianni Alemanno nel 2008.
“I soldi sono finiti”. La situazione per Roma Capitale è molto seria. “Non ci sono più soldi da spendere, abbiamo esaurito tutti i soldi a giugno”, spiega un alto dirigente comunale. Il dito è puntato soprattutto contro l’ex sindaco Alemanno, il quale, secondo la tesoreria capitolina, avrebbe non solo speso, negli ultimi sei mesi del mandato, l’ammontare dei trasferimenti che il governo Monti aveva cancellato (circa 500 milioni di euro), ma avrebbe anche creato debiti fuori dal bilancio.
In arrivo tasse e tagli. Ora il rischio è che il costo del debito possa ricadere sui romani. Infatti, la task force dell’assessore Morgante non solo sta prevedendo ulteriori taglio ai vari assessorati e uffici, ma anche un ritocco delle tasse e delle tariffe locali.
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perché non cominciano atagliare gli stipendi dei dirigenti comunali? e tutte le società controllate? quanto ci costano?
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