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Diritto di critica | November 19, 2024

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Navi russe nel Mediterraneo, Mosca mostra i muscoli - Diritto di critica

Obama e PutinSiria: attacco o non-attacco? Fin’ora solo tanto rumore; un’operazione congiunta Usa/Israele nel Mediterraneo orientale, l’arrivo della portaerei USS Nimitz sul Mar Rosso. Obama è da settimane che parla di un imminente attacco, denuncia l’utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Assad, mentre il Segretario di Stato John Kerry parla di “prove evidenti” che suscitano la perplessità non solo dei russi ma di tutti coloro che ricordano bene la faccenda delle “armi di distruzione di massa” mai trovate, ma che motivarono l’attacco all’Iraq nel 2003.

Una guerra forse più lunga. Secondo fonti del New York Times vi è poi l’incognita sulla portata dell’attacco che doveva inizialmente essere limitato a pochi obiettivi ma che col passare delle ore sembra diventare più vasto; molti di più dei 50 siti che facevano parte dell’originale lista dei bersagli, preventivamente stabilita con i francesi. Il generale Martin Dempsey ha riferito mercoledì scorso al Congresso che gli obiettivi dei raid sarebbero in primis le difese aeree e le postazioni di missili a lungo raggio, nonché le unità militari responsabili degli attacchi contro i ribelli.

“Pronti ad una vasta possibilità di azioni”. La Abc News, citando fonti del Security Team della Casa Bianca, illustra poi che l’attacco dovrebbe essere messo in atto con aerei bombardieri B2 e B52 e dovrebbe durare all’incirca due giorni. L’ ammiraglio Jonathan Greenert, ha dichiarato giovedì che i quattro cacciatorpedinieri americani al largo delle coste siriane sono pronti per un ampio spettro di operazioni, tra cui il lancio di missili da crociera Tomahawk contro diversi obiettivi in Siria nonché per proteggersi in caso di rappresaglia.

Il rischio di coinvolgere la Russia. Tante voci dunque, tante informazioni, forse troppe per un attacco nei confronti di un paese che, oltre non essere di certo militarmente sprovveduto, gode dell’appoggio diretto dell’Iran e della Russia, la quale ha tutto l’interesse a salvaguardare la sua unica base navale sul Mediterraneo, a Tartus. Secondo fonti israeliane Putin sarebbe a lavoro al G20 di San Pietroburgo per cercare di isolare Obama con una mozione contro l’intervento militare; un Putin che deve far fronte a un precedente fallimento, ovvero il non essere stato in grado di evitare l’attacco in Libia nel 2011.

Navi russe nel Mediterraneo. Nel contempo sul Bosforo sono transitate alcune navi da guerra russe dirette verso il Mediterraneo orientale: la nave spia SSV-201 Priazovye e due mezzi da sbarco, il Minsk e il Novocherkassk, con 200 soldati e 10 carri anfibi. Un rinforzo alla flotta già presente con la fregata Neustrashimy, le navi Shabalin, Nevelsky, Peresvet e la anti-sottomarini Panteleyev. Dal Mar Nero sarebbe poi in arrivo anche la Nikolai Filchenkov. La Siria sarebbe inoltre in possesso di strumentazioni in grado di mettere in seria difficoltà i velivoli statunitensi nonché i missili cruise. Mosca e Pechinoa potrebbero inoltre trasferire in Siria materiale per la guerra cibernetica che verrebbe poi utilizzato da esperti iraniani già in loco.

Hezbollah si prepara contro Israele. Vi sono poi le milizie sciite di Hezbollah che, seppur notevolmente indebolite, sono pronte a rappresaglie contro Israele attraversando i confini con Siria e Libano, in caso di attacco da parte di Usa e Francia.

Molti, troppi rischi. Una situazione molto complessa dunque, non equiparabile ai precedenti attacchi in Iraq e Libia; le conseguenze potrebbero essere devastanti e non è da sottovalutare il monito del Vaticano che ha parlato del rischio di una Terza Guerra Mondiale. Nonostante l’ostinazione di Obama nel voler attaccare la Siria, gli Stati Uniti sono ben consapevoli dei rischi che un tale intervento comporterebbe, tant’è che sarebbe spuntata una nuova bozza di ultimatum firmata da due senatori democratici, Joe Manchin e Heidi Heitkamp, nella quale ad Assad verrebbero garantiti 45 giorni di tempo per sottoscrivere l’obbligo di messa al bando di armi chimiche; una possibile ultima apertura per cercare di scongiurare il peggio.

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Comments

  1. Angelo Zanetti

    Papa
    Francesco ha collegato questa guerra con il traffico internazionale di
    armi. Forse è vero ma la vera ragione di questa guerra busogna chiederla
    agli “illuminati”. Questa vera e propria setta di pazzi si è messa
    in testa che è possibile vincere una guerra
    atomica con la Russia che invece si risolverebbe nella distruzione del
    pianeta Terra. La famiglia clinton (la vera criminale è ilary) è a capo
    di questa setta e obama è solo un povero pirla che non è in grado di
    pensare con la sua testa e si fa comandare da quei 2 criminali!!!