Cari grillini, cosa aspettate? - Diritto di critica
IL GRAFFIO – Mentre il governo Letta vara il Decreto del Fare e cerca di dare una scrollata a un Paese ingessato, i grillini neoeletti in Parlamento litigano. O meglio: continuano a litigare. Prima la diaria, adesso la senatrice ribelle e il voto (l’ennesimo) sull’espulsione di chi non si allinea ai dettami del MoVimento e – anzi – si azzarda a criticarne il leader. La ciliegina sul pasticcio è stato il gruppo di parlamentari a 5 stelle che hanno minacciato di staccarsi dall’M5S. E il motivo è molto semplice: con le sue sparate Grillo starebbe mettendo in ombra la buona volontà, le idee e le proposte avanzate da chi è entrato in Parlamento per fare.
E il problema del MoVimento sembra ormai essere diventato proprio il comico che l’ha fondato, almeno stando alle parole della senatrice Gambaro – la “ribelle” – che senza mezzi termini ha fatto capire come quanti con buona volontà e fiducia sono approdati in Parlamento, siano quotidianamente “danneggiati” dalle dichiarazioni del comico genovese: “Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo – ha detto la Gambaro facendo infuriare il leader M5S – i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo”.
Al di là della critica, il senso dell’intervento della Gambaro è chiaro: adesso in Parlamento ci sono anche i 5Stelle, cittadini che hanno ormai deciso di mettere da parte i “Vaffanculo” per dimostrare all’Italia di cosa è capace la “brava gente”. Hanno solo bisogno di spazio, fiducia e della giusta eco. I “vaffa” e gli urlacci contro la politica ormai sono roba del passato, fateli lavorare. E voi – parlamentari a 5 stelle – cosa aspettate a far valere le vostre ragioni, le vostre idee e i vostri progetti anche davanti a Grillo? Forse tremate all’idea che il simbolo è stato depositato dal comico? Benissimo: gli eletti siete voi e la politica, al di là di un simbolo, si fa con i fatti. Questi ultimi restano, i simboli cambiano. Cosa aspettate?
Grillo, dal canto suo, dovrebbe smettere di urlare per dare invece aria e fare spazio all’operato dei suoi deputati che nella politica e nel ruolo fondamentale conquistato con tanto impegno credono davvero. Il comico li lasci lavorare, smetta di attaccare tutto e tutti mettendo in ombra il buono che i suoi sono capaci di fare e sia una potente cassa di risonanza. Al resto ci penseranno le azioni e il voto degli italiani. Altrimenti, cari grillini, cosa aspettate?
Twitter@emilioftorsello
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visto che non c’è più, immagino che abbia deciso di non riportare il commento postato questa mattina… si è per caso offeso signor torsello? è bene che i giornalisti si abituino all’idea che i lettori pensano e hanno proprie opinioni che possono differire da quelle propugnate negli articoli. le ribadisco che ho notato una sua certa acredine nei confrointi del m5s che si manifesta con la sua voluta o involontaria (ma parteggio per la volontarietà) partecipazione alla macchina del fango contro il m5s, coronata dall’invito esplicito alla ribellione a grillo. caro torsello, spiacente, ma il pd non farà mai in questa legislatura un governo di sinistra, nemmeno con fuoriusciti del m5s… se ancora non l’ha capito le rinnovo l’invito che le ho fatto stamattina: si dedichi ad altro, non esistono solo le notizie di politica
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Il buon Torsello è noto per attaccare più o meno tutti da questa testata (e dal “Graffio” in particolare), ma ho notato anch’io la sua predilezione per il M5S; ricordo distintamente che, diverse volte, dava davvero l’impressione di arrampicarsi sugli specchi, pur di dissentire e polemizzare.
Su una cosa, però, oggi non gli si può certo dare torto: Grillo si sta prendendo fin troppe libertà dalla sua posizione di “portavoce”; se è vero, infatti, che abbiamo eletto chi poteva rappresentarci in parlamento con un procedimento democratico dal basso è altrettanto vero che Grillo è fuori da questo meccanismo, fuori dal giudizio della rete, e tuttavia si arroga il diritto di rappresentare tutti, bacchettando, smentendo e/o espellendo chi è in disaccordo, in un meccanismo a senso unico che è quello del blog (dove il suo post è visto da tutti, ma i singoli commenti si perdono ben presto nella marea di post).
Questo contraddice due degli stessi principi fondanti del M5s: “uno vale uno” e “non ideologie ma idee”. Soprattutto per quest’ultimo io provo una profonda delusione: le idee espresse nel programma (fulcro della campagna elettorale a 5 stelle) non vengono portate avanti perché Grillo ha scelto (non consentendo, ribadisco, nessun voto in proposito) di troncare sul nascere ogni dialogo con la Ka$ta…E questa, che amara ironia, non è un’idea, ma un’ideologia. E’ desolante vedere come un movimento che veramente partiva da una costruzione bottom-up di una lista di proposte concrete (come dimenticare i primi V-Day?) si sia arenato su queste posizioni? Disprezzo chi, con cavilli legali, ha cestinato le proposte referendarie e ignorato i desideri degli Italiani, ma disprezzo altrettanto chi, con rabbia e arroganza, ha deciso di rifiutare ogni punto di contatto, dimostrando una pessima strategia (Grillo dice sempre “siamo in guerra”, ma come generale ha commesso una valanga di errori strategici, pur cavandosela bene nelle manovre tattiche), perdendo ogni potere all’interno del parlamento e deludendo le speranze di chi, come me, desiderava un cambiamento concreto
Spero un giorno si metta ai voti cosa la base pensa di Grillo: sarà interessante misurare le percentuali di chi pensa che si sia spinto oltre il limite della decenza e chi, tra chi lo considera legittimamente il “capo politico del MoVimento” pensa che sia incriminabile di negligenza.
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