"Il 30% dei bambini greci è povero", l'allarme dell'Unicef
In Grecia le conseguenze delle crisi economica che ha devastato il Paese si ripercuotono soprattutto sui bambini. Vittime inconsapevoli delle politiche di austerità imposte dall’alto, sono sempre più spesso costretti a vivere senza cibo a sufficienza, vestiti, riscaldamento o un’assistenza sanitaria adeguata. L’allarme arriva dall’Unicef che ha reso noti i risultati della ricerca “La condizione dei bambini in Grecia 2013” condotta insieme all’Università di Atene.
A rischio povertà. Quasi 600 mila bambini greci vivono ormai al di sotto della soglia di povertà e a rischio emarginazione (un numero drammaticamente aumentato del 9,1% dal 2010 al 2011). A causa della crisi vivono in famiglie ormai allo stremo che non possono più garantire ai loro piccoli neanche i beni di prima necessità. Spesso entrambi i loro genitori hanno perso il lavoro (il 9,2%) o non sanno più come far quadrare i conti per pagare affitto, bollette e debiti (il 37,2%). E allora, per sopravvivere, sono costretti a tagliare anche le spese più comuni: dal cibo ai vestiti, fino all’istruzione.
Si rinuncia a cibo e a riscaldamento. Una situazione che rischia di compromettere seriamente anche la loro salute: in molte case carne, pesce o verdure – alimenti fondamentali per la crescita di un bambino – non entrano quasi più. E i soldi non sono più sufficienti neanche per mantenere un sistema di riscaldamento adeguato: nel 2011 il 19,3% delle famiglie con figli a carico è stata costretta a farne a meno. Ma per molti è difficile sostenere anche i costi dell’assistenza sanitaria: i continui tagli alla sanità pubblica si ripercuotono soprattutto sulle fasce più povere della società e il 10,1% delle famiglie non riesce più a coprire le spese per le visite mediche.
In crescita la delinquenza minorile. Come se non bastasse la delinquenza minorile, dal 2010 al 2011, è praticamente raddoppiata. Gli autori di reati di età compresa tra i 9 e i 13 anni sono infatti aumentati del 58%. Piccoli furti, per lo più, di cui i minori sono direttamente responsabili o complici, compiuti soprattutto nelle periferie. Mentre anche la disoccupazione giovanile cresce costantemente.
Si torna a emigrare. Per sfuggire alla povertà molte famiglie scelgono di emigrare nella speranza di garantire ai propri figli una vita più dignitosa. Il 14,6% delle persone che lasciano la Grecia ha infatti un’età inferiore ai 19 anni: bambini e adolescenti costretti a subire una crisi che sta calpestando i loro diritti derubandoli del futuro.