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Diritto di critica | November 25, 2024

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La crisi aumenta la diseguaglianza, redditi giù del 20% per i poveri

La crisi aumenta la diseguaglianza, redditi giù del 20% per i poveri

Il ricco e il povero“Anche i ricchi piangano”. Era questo il motto con il quale, qualche anno fa, Rifondazione comunista si presentava alle elezioni. Dal 2006 ad oggi è cambiato tutto. I comunisti sono spariti, con sommo dispiacere di Silvio Berlusconi, è arrivata la crisi e anche i ricchi qualche lacrima l’hanno spesa. Ma la situazione economica del Paese, nonostante le “lacrimucce” dei più abbienti, ha visto aumentare il divario tra le classi sociali.

I poveri piangono di più. Secondo l’Ocse, tra il 2005 e il 2010, il reddito a disposizione di 5 milioni di italiani che rappresentano il 10% della popolazione più ricca si è contratto solo dell’1%. Mentre nello stesso periodo, i 5 milioni di italiani più poveri hanno visto ridursi le proprie disponibilità del 6% anno dopo anno. E, se si aggiunge il fatto che nelle fasce meno abbienti è più difficile ridurre la spesa visto che la stragrande maggioranza della moneta disponibile finisce nell’acquisto di beni essenziali, si capisce bene quale divario questa crisi, non accompagnata da riforme strutturali, sta provocando nel nostro Paese.

I dati. Questo significa che negli ultimi tre anni, una famiglia che aveva un reddito mensile di 5mila euro nel 2007, nel 2010 guadagnava 4.850 euro, mentre una famiglia povera con un reddito di 1.000 euro al mese nel 2007, nel 2010 si ritrovava sul conto solo 800 euro. Purtroppo non sono disponibili dati più recenti ma certamente, con l’incattivirsi della crisi, la situazione sarà certamente peggiorata e il divario ulteriormente aumentato.

Nel nord Europa la situazione è rovesciata. L’Italia e la Spagna sono i paesi europei che hanno vissuto in maniera più consistente questo fenomeno. Nel paese iberico è andata anche peggio con un crollo del 14% ogni anno per le classi sociali più povere. Ma l’Europa anche su questo è spaccata a metà. Complici certamente sistemi di welfare più efficienti e economie più robuste, in Olanda, Germania e Finlandia la crisi ha visto penalizzare maggiormente i ricchi, rispetto ai poveri. E, dove la crisi ancora non ha sortito i suoi effetti, si è vista aumentare la disponibilità economica dei più poveri.

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