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Diritto di critica | November 20, 2024

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Rubygate, Berlusconi si auto assolve su Canale 5

ruby_silvio_berlusconi_05Berlusconi usa l’arma più potente che ha, Canale5, per assolversi da tutti i processi in un colpo solo. Lo speciale “La guerra dei vent’anni” (andato in onda ieri in prima serata) ha messo Ruby davanti a tutto: se ti commuovi e assolvi il sentimentale Silvio, reo di aver aiutato una povera orfanella, lo devi assolvere anche da Mediaset, Lodo Mondadori, Mills. Il più grande processo mediatico della storia moderna – ma non erano prerogativa delle toghe rosse di Milano?

Le “verità intoccabili” dell’imputato. “Non ho mai fatto sesso con Ruby”, e Ruby conferma. “Non ho mai fatto pressione sugli agenti della Questura di Milano”, e Ruby lo stra-giura. “Credevo fermamente fosse maggiorenne, mi ha mentito”. Ennesima conferma di Ruby. “Lo stesso Mubarak mi confermò che era sua nipote”. E qui l’unico a poter smentire, Mubarak, non c’è più. Non viene sentito nessun testimone d’accusa, nessuna persona informata sui fatti, nessun agente della Questura presente la sera di 3 anni fa a Milano. Cosa c’è quindi di credibile nelle parole di Ruby e di Berlusconi? E’ come un ladro che si professa innocente e usa la testimonianza del complice per rendersi credibile, senza prove. Che valore ha?

Senza conferme, è tutto opinione, è tutto “una versione dei fatti”. Qualcuno potrebbe dire che, dal punto di vista giornalistico, lo speciale è stato “deontologicamente perfetto”: ascoltare le vittime, dargli un profilo umano, aggiungere informazioni al processo. Ma non è giornalismo. Perché un’arringa senza contraddittorio non è informazione: una storia di parte non è la verità. Berlusconi ha voluto auto-assolversi di fronte ai “suoi” italiani – quelli che su Mediaset seguono Verissimo, Quinta Colonna, il Grande Fratello e se ne nutrono – a 5 giorni da una condanna per frode fiscale confermata in appello e un processo per sfruttamento della prostituzione quasi arrivato a sentenza. La sua “auto-assoluzione” serviva a scavare definitivamente il solco tra lui (il “giusto”) e i giudici tutti (“i colpevoli veri”, i faziosi), a tagliare l’Italia in due.

Da anni le “toghe rosse” vengono accusate di celebrare processi mediatici fuori dall’aula: questo è stato il capolavoro del processo mediatico, in diretta tv e con una versione univoca della storia. Una versione lacrimevole, compassionevole, fitta di morbose attenzioni alle orge e ai festini, impregnata di una tesi già definitiva. Il povero Silvio è rappresentato come vittima, mai come colpevole. 

L’autocelebrazione di B. “Non so dare ordini, so solo convincere. Sono buono di natura, devo per forza aiutare chi mi chiede aiuto”. Frasi di questo calibro escono dal soliloquio di Silvio Berlusconi durante lo speciale. La giornalista dello speciale lascia parlare a ruota libera il Cav e la “vittima”, Ruby Rubacuori, in versione scolaretta seria con coda di cavallo e nessun trucco sul viso. La loro versione dei fatti supera Beautiful: lui che non sa resistere alle difficoltà altrui, lei che mente solo per darsi un tono, per darsi delle arie, “innocentemente”.

La “casta e cattolica Ruby”. Lei non si è “mai prostituita perché ho dei principi”, a dispetto di quello che “i giudici volevano farmi dire”; e lo ribadisce sottolineando che “sono scappata di casa per aver abbracciato la religione cattolica”, su cui i dubbi legittimi abbondano (ve le ricordate le foto di Ruby ad Arcore?). Ma il riferimento a Dio è voluto. Il Cav tira dentro anche la Minetti, “mi fidavo di lei perché era ancora la Minetti-treccine, quella uscita dalle braccia di Don Verzè”, prima insomma che “facesse altre scelte” (come dire, prima che scegliesse le luci rosse, come conferma in questi giorni con la scelta di abbandonare la politica per il porno).

Un’assoluzione definitiva. Soprattutto, questo processo mediatico punta all’assoluzione completa di Silvio Berlusconi. Da tutti i processi degli ultimi vent’anni. Come se la corruzione di Mills, la compravendita e le frodi di Mediaset, il lodo Mondadori fossero tutti elementi dello stesso, univoco processo Ruby: un processo che Canale 5 cerca di far finire con l’assoluzione “di cuore” del pubblico, per cancellare tutti gli altri processi.

Comments

  1. dov’è finito l’articolo sui soldi gestiti da Grillo?
    Nello slogan in basso dove scrivete “Ti piace l’informazione di qualità, gratuita ed indipendente?” forse dovevate scrivere: “Ti piace l’informazione monnezza, gratuita e di parte (PDmenoElle)? Sostienici!!!”
    Credete basti cancellare il post per sistemare tutto?
    Se davvero siete indipendenti (cosa di cui dubito seriamente), avete l’obbligo morale di pubblicare un articolo di smentita, altrimenti siete tra i tanti ciarloni schiavi di chi comanda…
    Comunque la vostra cialtroneria anche “tecnica” sta anche nel fatto che pur avendo rimosso l’articolo ”
    La comunicazione 5 Stelle? La gestisce Grillo, soldi compresi ”
    qui in basso c’è ancora il link per raggiungerlo, ovviamente cliccando da errore!
    Se questo è giornalismo “indipendente” stiamo freschi….
    VERGOGNAAAAAAAAAAAA

  2. Senza conferme, è tutto opinione,

    è quindi anche un opinione che abbia fatto sesso con ruby!!
    Ma alla fine non varrebbe più la parola del primo testimone? Ruby che afferma di non esser mai andata a letto con Berlusconi.

  3. dov’è l’ articolo ONESTISSIMO sull’ uso dei contributi di grillo?????????????

    BUFFONAZZI