Vocabolario economico - Cosa sono i Derivati
Volete investire mille euro e perderne diecimila? Facile, basta usare i derivati! Naturalmente, se siete abili e avete fortuna, potreste anche riuscire nell’operazione inversa: investire mille euro e guadagnarne diecimila.
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Ma che cosa sono i derivati? Possiamo definirli dicendo che si tratta di strumenti finanziari il cui valore dipende (“deriva”, appunto) da quello di un altro bene, detto “sottostante”. Il sottostante può essere una materia prima (come l’oro, il petrolio, il cacao, ecc.), un’azione (ad esempio le azioni Unicredit, Eni, Monte dei Paschi, ecc.), un indice azionario (come il FTSE MIB, che riproduce l’andamento dei principali titoli italiani), un’obbligazione, o altro ancora.
A seconda di come varia il prezzo del bene sottostante, cambierà anche il valore dello strumento finanziario derivato. In genere, peraltro, i derivati sono forniti del cosiddetto “effetto leva”, che li può rendere estremamente utili e redditizi ma anche, se utilizzati male, disastrosamente rischiosi. Per semplificare il concetto, diremo che un derivato ha, per esempio, una “leva 10” se un aumento (o una diminuzione) del 5% nel valore del sottostante provoca un corrispettivo aumento (o diminuzione) del 50% nel valore del derivato. Ciò significa che se un investitore comprasse direttamente mille euro del sottostante (per esempio, di oro), guadagnerebbe o perderebbe 50 euro, pari al 5% dell’investimento; comprando invece un derivato con effetto leva 10, può guadagnare o perdere ben 500 euro, pari al 50% dell’investimento iniziale!
Fra i derivati più diffusi ricordiamo i futures (pronuncia: fiùciurs), le options (pronuncia: òpscions) e gli swaps (pronuncia: suòps). Ad ogni modo, prima di comprare dei derivati, è consigliabile frequentare un master in finanza quantitativa, preferibilmente nell’Università di Harvard…