Spagna, emergenza sfratti: proteste contro politici
“Se mi cacciano da casa occuperò il tuo portone”. E’ questo lo slogan con cui il PAH (Collettivo Vittime di Ipoteche) lotta contro l’ondata di sfratti che sta cancellando il diritto alla casa in Spagna. I manifestanti organizzano flash mob e sit in all’ingresso di casa dei politici della maggioranza, il Partito Popolare: cori, striscioni e fotografie di chi la crisi dovrebbe risolverla, o almeno frenarla. Un gesto estremo per una situazione estrema.
I dati dell’emergenza. Gli sgomberi esecutivi sono diventati un dramma sociale: 120 mila soltanto nel 2012. Per fare un confronto, in Italia nel 2011 ne abbiamo avuti 64mila e nel 2013 il Sicet prevede circa 250mila famiglie a rischio morosità. A completare un quadro nero, la disoccupazione media è al 26% (quella giovanile supera il 50%) e il sistema degli affitti è poco utilizzato. Le banche rimpinguano le casse grazie ai fondi europei, ma anche – e soprattutto – pignorando le case su cui avevano concesso ipoteca (in modo molto leggero e spensierato, durante gli anni del boom edilizio). E non è finita: anche perdendo la casa, l’inquilino resta in debito per gli interessi, perché il valore delle case è sceso in 5 anni del 40% e l’immobile non copre più (oggi) quanto è costato in mutuo (da ieri). Una nuova forma di “fine pena mai”.
Politici contro i politici. Quasi 700mila persone, quindi non ha più un tetto. E la politica ha trovato il modo di incanalare questa rabbia. Il Collettivo Vittime di Ipoteche è appoggiato pubblicamente (se non addirittura sfruttato) dai comunisti di IU (terza forza politica del Paese) e sottobanco dall’opposizione socialista. Un attacco a Rajoy, giustificatissimo ma chiaramente pilotato. I manifestanti chiedono al governo conservatore l’immediata sospensione degli sfratti da ipoteche, per prima cosa; in secondo luogo, di poter estinguere il debito restituendo la casa, quindi al valore a cui era stato acceso il mutuo e senza gli interessi aggiunti. E infine un piano di affitti a prezzi sociali, proprio per chi un tetto non ce l’ha più.
Rajoy deve far presto. Il Collettivo ha raccolto 1,5 milioni di firme per una legge d’iniziativa popolare, presentata a febbraio e ora in discussione. A premere sull’opinione pubblica, anche 20 suicidi “da crisi” di persone sfrattate negli ultimi 12 mesi. Altro che salvati da Bruxelles: la Spagna sta ancora a metà della salita. E noi?