Roma, esplode l'emergenza casa
di Francesco Rossi
A Roma è di nuovo “emergenza casa”. In 3 giorni, 700 persone hanno occupato 13 edifici in varie zone della capitale. Trentamila persone aspettano un alloggio popolare a fronte di 250mila appartamenti vuoti: eppure la Giunta Alemanno si appresta ad approvare, nell’ultimo giorno di legislatura, 46 delibere urbanistiche per autorizzare nuove costruzioni. Un rush finale per garantirsi la benevolenza dei costruttori?
L’ “emergenza casa”. Nel bel mezzo della campagna elettorale, sulla scrivania del sindaco Alemanno è tornata ad esplodere l’emergenza abitativa. A Roma, nel giro di pochi giorni, gli attivisti per il diritto alla casa hanno messo a segno 13 occupazioni, coinvolgendo oltre 700 persone. Le azioni di forza sono state organizzate da associazioni e comitati studenteschi: Movimento per il Diritto all’Abitare, Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, Blocchi Precari Metropolitani, Action, Comitato Obiettivo Casa.
Nel mirino sono finiti alcuni edifici pubblici e privati abbandonati da tempo, in diverse zone della città. A Ponte di Nona è stato forzato l’ingresso di un complesso di case sfitte appartenenti a Caltagirone, mentre a Garbatella i manifestanti hanno preso possesso dell’edificio dell’ex ASL. Nel quartiere Tiburtino si sono introdotti in alcuni stabili di proprietà dell’ATAC e a San Basilio in quelli della Banca Popolare di Milano. Stessa sorte anche per un locale appartenente all’Ordine dei Cavalieri di Malta, sull’Appia, e per uno studentato a Casal Bertone.
Il paradosso romano. La condanna politica delle occupazioni è stata pressoché unanime, grillini compresi. Ma la situazione immobiliare della capitale è oggettivamente paradossale, e richiede interventi urgenti. Sono trentamila i romani che aspettano un alloggio popolare (o una sistemazione equivalente); e settemila gli sfratti eseguiti ogni anno. Nel frattempo, però, la città conta oltre duecentomila appartamenti sfitti (al lordo delle seconde case e di quelli locati in nero) ed altri cinquantamila invenduti. D’altronde la situazione del mercato immobiliare italiano è tutt’altro che rosea: le compravendite sono in picchiata (-25% nell’ultimo anno) e i costruttori lamentano una stagnazione senza precedenti. Eppure i prezzi scendono molto meno rapidamente (-5% nel 2012). Per non parlare degli affitti che, soprattutto a Roma, non accennano a calare. Anzi: la crisi aiuta la speculazione di chi per un posto letto in camera doppia arriva a chiedere anche 500 euro al mese.
Il danno prodotto da questa situazione è doppio. Da una parte l’esodo di migliaia di cittadini: sempre più romani scelgono di andare a vivere in provincia (al ritmo di centosessantamila l’anno). Dall’altra un numero sempre crescente di persone che non può permettersi un’abitazione ed è costretto a rivolgersi al Comune.
Nuovo cemento in arrivo. Dunque: Roma è piena di case vuote e il mercato immobiliare piange miseria. Ma si vuole continuare a costruire. Altri edifici, altri palazzi, altre abitazioni che rischiano di rimanere altrettanto vuote. La giunta Alemanno, infatti, ha deciso un tour de force di lavori consiliari per approvare, entro l’ultimo giorno di legislatura, importanti provvedimenti in materia urbanistica. 32 ore di seduta no-stop per approvare 46 delibere, alcune delle quali danno il via libera a progetti di forte impatto sul territorio, spesso in deroga al piano regolatore del 2008 (già molto contestato). Le imprese edili applaudono e chiedono di fare presto, perché vedono in questa nuova ondata di costruzioni un possibile volano per l’intero settore. L’opposizione, spalleggiata da associazioni ambientaliste e comitati di quartiere, grida allo scandalo, accusando il Sindaco di voler consegnare alla speculazione ampie fette di agro romano e aree di pregio.
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mai stato simpatizzante del centrodestra e non vivo a Roma. Ma qua i “conti non tornano”!!! Il mercato immobiliare è in crisi, centinaia di migliaia di case invendute e…. c’è chi chiede nuove concessioni edilizie: la logica qual’è? Qualcuno che “pretende” una casa nuova di zecca con vista Colosseo e simili o (non essendoci mercato) investimento “a perdere” sapendo che un “mattone pulito” vale più di un “euro sporco”????… chi ha altre idee??
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