Renzi e la sinistra snob, tra risotti e tate
Quanto è snob la sinistra italiana. Le sterili polemiche sulla scelta di Matteo Renzi di partecipare alla trasmissione di Maria De Filippi “Amici” è quanto mai stucchevole. Soprattutto perché non si capisce chi definisce un programma tv adatto o meno ad un politico. Eppure non si era detto di tornare a parlare alla gente? Bene, Renzi lo ha fatto. Lo ha fatto nella piazza virtuale di una trasmissione televisiva dove davanti a lui non c’erano soltanto figuranti e pubblico assiepato sugli spalti, ma anche e soprattutto milioni di cittadini che lo hanno guardato dietro uno schermo. Cittadini comuni che talvolta o spesso non si occupano di politica. Gente di ogni estrazione sociale, dalla diciottenne appassionata di danza al 50enne che vuole solo trascorre ore serene davanti alla tv.
Dal risotto di D’Alema alla tata di Fassino. Ma a questo ai grigi burocrati di partito non va giù. In televisione si va a parlare di politica e solo in determinati programmi, troppo spesso autoreferenziali: Omnibus, Sky tg Pomeriggio, Agorà, Servizio Pubblico, Porta a Porta. E proprio da Bruno Vespa un signore con due bei baffi, molto amato dai grigi burocrati, si cimentò anni fa nella preparazione di un gustoso risotto. Quel signore si chiama Massimo D’Alema e quella era un’ “operazione simpatia”. Nessuno ironizzò, nessuno accusò D’Alema di “pescare voti nel Pdl (al tempo Forza Italia”. Sì, perché il vero problema è che le trasmissioni di Maria De Filippi vengono ritenute dai burocrati ingrigiti (non dall’età, ma dalla polvere che si sono portati via con gli scatoloni di via delle Botteghe Oscure) programmi di centro-destra. Eppure il grigio Piero Fassino qualche anno fa partecipò a “C’è posta per te”, altro programma di successo della De Filippi. In quel caso, l’ex segretario dei Ds si ritrovò ad incontrare la sua vecchia tata. Involontariamente snob in una trasmissione nazional-popolare.
Se si parla di giovani, merito e speranza. Ma Renzi non può. Altrimenti lo accusano di essere “frutto del berlusconismo”. Eppure non è andato in tv a parlare con la tata o a cucinare risotti. Ha parlato di giovani, merito e speranza. Tre concetti, realmente di sinistra, completamente estranei ai grigi burocrati con il sigaro in bocca. C’è andato con una giacca di pelle e pantaloni attillati. Un giovane (ha 37 anni, non dimentichiamolo) tra i giovani. Una grande lezione di comunicazione, superando un maestro di questa arte: Silvio Berlusconi. E se poi qualcuno da destra lo voterà non sarà un dramma. Anche perché le elezioni si vincono convincendo proprio quell’area elettorale che non vota o che non ti ha votato, non con autoreferenziali video grigi registrati sul tetto del Nazareno ripetendo come un mantra: “Lo smacchiamo, lo smacchiamo”.
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condivido tutto…
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forse una ” certa sinistra” non la vuole neppure maria de filippi, ormai la accettano gli ex duri e puri che sono rimasti soltanto duri (di testa)
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