Mosca piglia-tutto, i nuovi ricchi di Russia che fanno affari in Italia
Li vedi tutto l’anno passeggiare per le vie dello shopping di lusso a Forte dei Marmi, facendo mostra di orologi e gioielli da capogiro, pellicce o completi del valore di uno stipendio annuale da operaio. La sera si trastullano in discoteche e club privé tra vodka e fiumi di champagne. I milionari russi, che hanno fatto fortuna sulle macerie dell’Unione Sovietica, qui in Versilia sono di casa da qualche anno, tanto da costringere i commercianti locali a richiedere personale con conoscenza della lingua russa. Non solo Toscana, comunque: il turismo in arrivo da Mosca e San Pietroburgo è in impennata in Sardegna (150mila arrivi negli ultimi due anni, l’isola è il “Paradiso” secondo gli uomini d’affari russi), nella riviera ligure (Sanremo, Portofino), sulle Dolomiti (Cortina). Tutto lascia pensare ad una stagione estiva che sarà “salva” soprattutto grazie a petrolieri e magnati sovietici, anche se, come confermano gli albergatori della stessa Cortina, «Non ci sono più solo i russi “a 5 stelle”».
Cinesi e giapponesi? Italiani figli della Milano bene? Surclassati. I nuovi padroni della grande madre Russia sono ricchi, sfacciatamente ricchi, spesso accompagnati da stangone bionde su tacchi a spillo, e svernano nelle località turistiche più esclusive del nostro Paese, con un occhio, ora, anche agli investimenti.
Tutto era cominciato con il padrone della squadra di calcio inglese del Chelsea, Roman Abramovich, che aveva acquistato in Sardegna una mega villa nell’incantevole Cala di Volpe, approdo ideale per il suo yacht da 350 milioni di dollari. Lo hanno seguito a ruota negli acquisti immobiliari sull’isola e non solo il “re” dell’acciaio e dell’Arsenal Alisher Usmanov, il produttore di vodka e presidente di un team calcistico di Mosca Tariko Roustam, l’imprenditore siderurgico Vassily Anisimov, che possiede Villa Tulipano a Porto Cervo. Tutti investimenti in luoghi esclusivi, certo, ma che attirano altri russi e fanno comunque girare soldi in uno dei pochi settori, quello del lusso, che ancora non conosce crisi economica. Da turisti a proprietari: l’ultima “tendenza” di imprenditori e businessmen dell’est è l’interesse economico per strutture turistiche e stabilimenti balneari per clienti facoltosi. Sono sotto osservazione il Fort Village, resort extra-lusso vicino a Cagliari amato da calciatori e gente dello spettacolo, qualche albergo di Cortina d’Ampezzo, i bagni e beach club a 5 stelle sul litorale di Forte dei Marmi, e alcune masserie del riscoperto Salento, che una cordata di imprenditori russi sarebbe pronta a trasformare in villaggi e centri benessere esclusivi. Sulla riviera ligure di ponente, inoltre, Sanremo e il suo Casinò attirano dalla Russia giocatori incalliti e ricchi uomini d’affari con la passione per roulette e black jack; solo nel 2012 nella città dei fiori quasi 13mila arrivi (a Genova atterrano sette voli charter alla settimana provenienti da Mosca). Facile capire, allora, come siano arrivate proposte per l’acquisizione dei prestigiosi alberghi Londra e Astoria.
Inutile fermare la marea russa. Meglio organizzarsi, come ha fatto San Marino, meta sempre più ambita per i passeggeri russi che atterrano a centinaia ogni settimana all’aeroporto di Rimini. Eventi estivi ad hoc per la clientela, insegne dei negozi in italiano e russo, presenza alle fiere turistiche di Mosca. Quello russo è il primo mercato turistico extra-italiano per la piccola Repubblica, con 180mila ingressi durante lo scorso anno.