‘‘Stop al passaggio delle armi iraniane per la Sira”, Kerry e l’impegno Usa in Iraq
Il segretario di stato John Kerry incontra a sorpresa i vertici politici iracheni e afferma in maniera più netta qual è la posizione degli Stati Uniti sul conflitto siriano. Kerry ha voluto verificare di persona i piani per gli aiuti umanitari alla popolazione siriana. L’amministrazione Obama ha chiesto all’Iraq di non consentire all’Iran di utilizzare lo spazio aereo di Baghdad per spedire armi e combattenti in Siria.
Negli Stati Uniti l’opinione pubblica e i legislatori da tempo chiedono al presidente Obama di fare molto di più per fermare lo spargimento di sangue. Tra le misure in programma ci potrebbero essere anche alcuni attacchi aerei contro la flotta di Bashar al-Assad. Alti funzionari degli Stati Uniti sostengono che gli sforzi per aiutare i gruppi di opposizione in Siria sono stati indeboliti dall’Iran, che sta usando lo spazio aereo iracheno, senza particolari proteste.
“Ho sottolineato apertamente – ha detto Kerry a margine di una discussione privata col primo ministro iracheno Nouri al-Maliki – che ci stiamo impegnando per far dimettere il presidente Assad”. Il presidente repubblicano della Commissione Servizi segreti alla Camera Mike Rogers ieri ha auspicato una maggiore presenza politica degli Stati Uniti nel conflitto siriano per evitare che armi chimiche e convenzionali cadano nelle mani sbagliate. Dovrebbe essere creata una “zona di sicurezza” nel nord della Siria, per dare maggiore sostegno alle forze di opposizione. Speciali gruppi militari statunitensi formeranno gli insorti siriani, in modo che possano essere un’efficace forza di combattimento.
La scorsa settimana, i senatori Carl Levin e John McCain hanno chiesto, in una lettera a Obama, di intensificare gli sforzi militari degli Stati Uniti nella regione, tra cui la distruzione dei velivoli di Assad attraverso attacchi aerei di precisione. Funzionari degli Stati Uniti dicono che, in assenza di un divieto totale dei voli in Iraq, è necessario ispezionare gli aerei per controllare che trasportino aiuti umanitari. L’anno scorso, nonostante l’impegno americano, sono stati ispezionati solo due velivoli da parte delle autorità irachene.
Il numero dei voli sul cielo iracheno, per scopi umanitari, è in contrasto con quanto riferito dalle autorità statunitensi. Così come il trasporto di medicinali, sui camion, dall’Iran alla Siria. E’ nell’interesse dell’Iraq, secondo gli Stati Uniti, che si arresti il deterioramento della situazione politica in Sira, affinché il paese non rappresenti più un punto d’appoggio per i talebani. Secondo fonti statunitensi, non meglio precisate, ci sono chiari legami tra gli estremisti di al-Qaeda, operanti in Siria, e i militanti responsabili di attacchi terroristici in territorio iracheno effettuati con crescente regolarità.