Napolitano, serve un governo a tutti i costi - Diritto di critica
Inizia oggi la partita finale di Giorgio Napolitano. Il Presidente è chiamato per la settima volta in sette anni ad affidare un incarico di governo: ma ha le mani legate dal semestre bianco, dagli aut-aut dei grillini e dai magri numeri del Pd. Mentre tira il fiato prima d’incontrare Grillo (e forse Casaleggio), Napolitano sa che non deve sbagliare: il Paese non può restare senza governo fino a giugno.
Primo giorno “esplorativo”. Napolitano comincia dalle autonomie, e comincia a sondare il terreno tra i piccoli numeri. Dopo aver incontrato i presidenti neoeletti di Senato e Camera, saliranno al Colle i rappresentati del Gruppo Misto, del Sudtiroler VolksPartei (Trentino Alto Adige) e della Valle d’Aosta. Un’attenzione prioritaria alle microforze politiche ai margini del dibattito: su un governo monocolore, vien da pensare, sono loro a far la differenza sui voti di fiducia. A seguire, Napolitano incontrerà il capogruppo Sel per la Camera e i deputati di Scelta Civica. Montiani e vendoliani potrebbero, almeno al Senato, riequilibrare la situazione in favore di Bersani. Se basterà.
Domani le vere sfide. Domani il Presidente dovrà dar fondo alle sue risorse. Al Colle si presenterà di buon mattino Grillo, forse con il fido Casaleggio alle spalle, e dirà (sperando che non urli) a Napolitano che “il M5S non voterà mai la fiducia a Bersani”. Lo ripete Claudio Messora, neoeletto “capocomunicazioni” del Movimento, secondo cui il leader Pd non avrà il voto grillino “nemmeno se cammina sui ceci”. Partenza difficilissima, che lascerebbe a Napolitano l’unica via di un governo con grandi personalità. Ma non c’è solo la bomba grillina in arrivo. Al Quirinale Pdl e Lega ci andranno uniti, chiarendo al Capo dello Stato che sono pronti ad accettare solo governi allargati – una grosse koalition tra Pd e Pdl, l’inciucio temuto da tutti gli elettori di centrosinistra e grillini. E dietro l’offerta di pace a Bersani, la pistola puntata: se accetta, dovrà dire sì ad un nuovo Presidente della Repubblica pescato a destra.
Il finale verde. Con il Pd si chiuderanno domani pomeriggio le consultazioni ufficiali (in diretta streaming sul canale youtube del Presidente della Repubblica). A quel punto Napolitano dovrà tirare le fila, e probabilmente si prenderà qualche giorno per decidere a chi assegnare l’incarico (o il primo tentativo, visto che il rischio di fallimento è alto). Ma non troppi: mancano solo 5 giorni utili prima di Pasqua, virtuale termine ultimo delle trattative.
Il senso di Napolitano per l’Italia. Mentre le parti politiche si preparano a scannarsi per il governo, torna in mente il breve videomessaggio del Presidente della Repubblica per il 17 marzo, 152esimo anniversario dell’Unità d’Italia. “E’ molto importante non dimenticare” quel che le celebrazioni significano, dice Napolitano. “Gli italiani devono essere consapevoli di cosa di meglio abbiamo fatto nella nostra storia, di come siamo riusciti a superare momenti difficili e drammatici grazie ad un grande sforzo per superare le divisioni tra noi“. Nella speranza che alle consultazioni prevalga questo stesso senso di unità, capace di “ricostruire, come 70 anni fa, l’Italia dalle rovine“.