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Diritto di critica | November 24, 2024

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I finanziamenti pubblici ai giornali? Le bugie di Grillo

Beppe GrilloTogliere i soldi pubblici ai giornali. Questo è uno dei cavalli di battaglia del MoVimento 5 Stelle. “Siete collusi con il potere”, gridano i militanti sul blog di Beppe Grillo contro ai giornalisti, colpevoli, la scorsa settimana, di “aver gettato fango” contro il loro leader. “Verrà il giorno in cui vi toglieremo questi soldi e voi dovrete trovarvi un lavoro”. E grosse risate mefistofeliche. D’altronde, vista la profonda crisi dell’editoria, un (altro) lavoro molti giornalisti se lo stanno già cercando, al di là di Beppe Grillo. “E tutti quei soldi che lo Stato dà a i giornali non bastano?”. Quei soldi, in realtà, non esistono.

I contributi? Solo ai giornali di partito e cooperative. Dopo le polemiche e gli attacchi del comico genovese contro i giornali, la Fieg (Federazione italiana editori giornali) si è sentita in dovere di intervenire per spiegare quale è la reale situazione del finanziamento pubblico ai giornali. I tempi d’oro dei soldi dati a tutti sono finiti da un bel pezzo. Oggi solo i giornali editi da cooperative di giornalisti, quelli delle minoranze linguistiche e quelli di partito possono godere di qualche forma di contributo. Circa il 90% delle copie diffuse e vendute in Italia è di testate che non godono di alcun finanziamento. Per conoscere l’elenco dei giornali che ricevono contributi, è sufficiente aprire la pagina del Dipartimento per la Stampa e l’Editoria sul sito del Governo. Tra i nomi “eccellenti” spuntano quelli del Foglio di Giuliano Ferrara, Buona sera, Il Denaro, Corriere Mercantile, La Voce del Popolo, Dolomiten, L’Eco di Basilicata, Cristiano Sociali News e – dulcis in fundo – il Mucchio Selvaggio. Insomma, testate giornalistiche non esattamente in grado di influenzare l’opinione pubblica nazionale. E Repubblica, Corriere della Sera e Sole 24 Ore? Non prendono nemmeno un euro di contributi diretti.

Il Fatto prende i finanziamenti indiretti (come gli altri). Perché allora Beppe Grillo continua ad attaccare la stampa su questo punto? Non sa o fa finta di non sapere? E pensare che anche giornali “vicini” come il Fatto Quotidiano continuano a riportare sotto la testata l’indicazione che il giornale non riceve finanziamenti pubblici, nonostante anche le altre principali testate non usufruiscono dei finanziamenti diretti. Ma sia il Fatto che gli altri possono sfruttare i contributi indiretti che riguardano le agevolazioni Iva sulla carta. Da queste agevolazioni fiscali sono esenti i giornali esclusivamente online.

Soldi solo alle start-up. Il vero problema, quindi, è ragionare se oggi abbia ancora un senso che i giornali di partito possano usufruire di questi contributi e se non sia più utile ripensare tutto il sistema dei finanziamenti pubblici. Questi nascono per permettere il pluralismo delle idee anche a chi ha mezzi economici limitati. Sono finiti però per essere utilizzati per scopi ben diversi. Si tratta di ben 124 milioni di euro che oggi potrebbero essere impiegati (ad esclusione della quota parte riservata alla stampa delle minoranze linguistiche) per aiutare le testate giornalistiche in fase di start-up. Due anni di contributi per chi decide di aprire un giornale, dando priorità al no profit e in seconda battuta alle cooperative di giornalisti che abbiano, per esempio, almeno cinque giornalisti assunti a tempo indeterminato nell’organico. Dopo due anni, il giornale dovrà confrontarsi con il mercato, ma con spalle un po’ più forti.

Comments

  1. BUGIARDI! I GIORNALI ITALIANI SONO “SOVVENZIONATI” DA POLITICI CORROTTI!

    • mmh… al di là della maleducazione del “gridare” con lo stampatello ed accusare, perché non porta qualche fonte a sostegno delle sue tesi? Il giornalista che ha scritto l’articolo l’ha fatto, a differenza sua…

    • PaoloRibichini

      Legga l’articolo. Qui l’unico bugiardo è Beppe Grillo che ha preso in giro gli italiani

    • Laura G.

      I “politici corrotti” non sono lo Stato e il problema delle loro sovvenzioni, ammesso che ci siano (e credo sia difficile trovare qualche documentazione a riguardo, dato che si tratterebbe di finanziamenti privati) si chiama conflitto d’interessi ed è un’altra cosa, a mio parere.

  2. Vai Grillo, questo dimostra che fai bene a togliere i soldi a queste persone, non meritano niente

  3. Hammm ho postato un’indirizzo con la risposta all’articolo.Perchè non viene postato?? Lo riallego perchè forse ci sono stati problemi.

    • PaoloRibichini

      Fabio, non è possibile pubblicare link nei commenti. Il suo link che abbiamo rimosso si riferisce ad un articolo uscito su Fanpage nel 2010. Un articolo corretto in cui si parlava sei soldi giunti ai vari gruppi (compreso l’Espresso). Peccato che dal 2010 ad oggi è cambiato tutto. Basta leggere l’articolo e cliccare sui link al sito del governo

      • ErPanfi

        L’hai cancellato, il mio commento, quindi sicuramente l’hai letto… Non dirmi che non ti trovi d’accordo :-)

  4. L’articlo glissa un po’ troppo sui contributi indiretti. Rappresentano una fetta molto piu grossa rispetto ai diretti e rafforzano l’oligopolio dei grandi gruppi editoriali.

    • PaoloRibichini

      I contributi indiretti sono incalcolabili. Questo perché si tratta di agevolazioni fiscali (riduzione iva) sulla carta e cioè si tratta di mancati introiti dello Stato. Una cosa molto complessa che bisogna attentamente valutare per capire se lo Stato, con questa agevolazione, perda più di quanto riesce ad ottenere su maggiore occupazione nel settore dell’editoria (che comprende anche pubblicazioni di viaggi, di tecnologia e persino di fumetti come topolino)

  5. Sul sito del governo italiano i contributi sono ancora erogati. Basta vedere la sezione Contributi erogati alla stampa anno 2011

    • PaoloRibichini

      Infatti non abbiamo detto che non sono stati erogati. Abbiamo detto che quello dei finanziamenti ai giornali è un “non-problema” visto che vanno solo ad alcune testate dalla tiratura limitata

      • Insomma un non problema, se si legge bene ci sono milioni di euro che se ne vanno nell’editoria.Da qualche parte si può cmq incominciare no?C’è gente che muore di fame e va alla caritas.

      • Poi non capisco perchè non debbano rischiare come tutte le testate giornalistiche del mondo.I soldi dallo stato non dovrebbero prenderli e basta.Se vendi ok, se non vendi fallisci e chiudi come tutte le imprese italiane.

        • PaoloRibichini

          Infatti, un giornale come Pubblico non vendeva ed è fallito. Noi siamo favorevoli a togliere ai giornali di partito di finanziamenti pubblici. Ma rimane un fatto: Grillo fa questa crociata per 124 milioni di euro quando lo Stato ha miliardi di debiti verso le aziende italiane, una tassazione sul lavoro tra le più alte al mondo. E per Grillo l’unico problema sono i finanziamenti pubblici ai giornali, tema che riutilizza sempre (e con lui i troll che commentano i blog) per screditare la stampa critica. Ma al di là del Foglio, gli unici critici i soldi pubblici non li prendono

          • Non mi pare parli solo di quello.Quello è uno dei problemi.Senza questo gia saremmo con un problema di meno.Da qualche parte bisognerà iniziare altrimenti non se ne esce più.La corruzione in politica deve essere abolita per iniziare qualsiasi politica di risanamento sociale.
            Ci sono così tanti sprechi in politica.124 milioni di euro saranno bazzeccole per voi ma per mote piccole imprese sarebbero una boccata di ossigeno. Cmq non mi sembrava di trolleggare.Scusate se vi ho dato questa impressione.Cerco di essere coerente.124 milioni di euro all’editoria quando piccole aziende muoiono ogni giorno sono uno schiaffo morale che i cittadini non possono e non devono tollerare.

            • anche nell’editoria lavorano precari e sfruttati come in ogni altro settore, e anche l’editoria è fatta di imprese che chiudono e lavoratori licenziati.

          • Che per Grillo l’unico problema sia la stampa è un tuo pensiero(poco critico a dir il vero!)…che per voi l’unico problema sia Grillo,purtroppo ..è su tutti i giornali e blog! Insomma non puoi andare avanti così,abbi pietà di noi!..c’è tutto un mondo intorno

      • Quei “pochi” contributi potrebbero essere utilizzati per sostenere quelle piccole medie imprese che rischiano di chiudere fra qualche giorno.Non saranno miliardi, ma sempre meglio che darli a chi butta inchiostro.

        • PaoloRibichini

          Ma anche chi “butta inchiostro” è un’impresa che rischia di chiudere. Il problema è un altro: riformare questi finanziamenti e darli solo alle start-up che abbiano determinate caratteristiche (coop, per esempio) e solo per un tempo limitato (2 anni, per esempio). Le imprese chiudono per troppe tasse, non per i finanziamenti ai giornali

          • in genere uno le tasse le aumenta quando non entrano sufficienti soldi nell’erario dello stato.120 milioni saranno pochi ma se li risparmiassero magari un treno nuovo lo possono fare per i pendolari.Magari un’aziendina la salvano.Sarebbe un messaggio politico che ridarebbe fiducia nelle istituzioni. Magari qualche casa in abruzzo o emilia la ricostruiscono.Basterebbe farlo e già tutti sarebbero ben disposti a fare sacrifici.Ma è tanto difficile capire una cosa così?

          • Il problema serio è che nessuno in italia sa chiaramente come vengono spesi i soldi che arrivano alle casse dello stato.Grandi opere che nessuno vuole, F35 che esplodono con un temporale, e poi scelte politiche alquanto strane.I 98 miliardi delle slot machine?Il MPS? Insomma i problemi sono questi secondo me.Poi da li si può ripartire a fare qualche cosa, ma se non si riporta legalità e coerenza nella politica nessuno stato potrà mai ripartire.Sarà una cavolata, ma penso che nessuno sano di mente se non ha soldi si va ad indebitare per comprare una ferrari.Il nostro stato fino ad adesso ha fatto sempre così.Non pensate che bisogna finirla? Scusate se sono andato fuori tema.

  6. MA ALTRO CHE BUGIE DI GRILLO! QUEST’ARTICOLO NON FA ALTRO CHE CONFERMARE I DISCORSI DI GRILLO. Clamoroso autogol!! XD Geniale!

    • Marco Pagani

      Al di là della maleducazione di venire qua ad urlare, il punto è che Grillo sa benissimo che le grandi testate non prendono finanziamenti diretti. Ma nell’ambiguità e nella generalizzazione dei suoi discorsi, si guarda bene dal farlo capire.

      • Il mio non voleva essere un grido, ma una sottolineatura, ecco perché ho usato le maiuscole. Ma come si guarda bene dal farlo capire? Io avrei riportato un link dove Grillo dice esattamente queste cose “Che me ne frega a me dell’agrotecnico?” e del Foglio di Ferrara? L’ha fatto capire bene eccome! Piuttosto è qui che ci guardiamo bene dal far capire i discorsi che fa Grillo. Che dici?

  7. Scusate se vi posto articoli, di altri giornali cmq allego un’altro link interessante.

    • PaoloRibichini

      Ribadisco, non possiamo pubblicare link esterni

      • Ah, ok… Infatti avevo pubblicato il link dove Grillo dice esattamente quello riportato da quest’articolo. Se andate su Youtube e digitate “grillo incantesimi finanziamento giornali” esce il video di 5:05 dove Grillo parla proprio dei finanziamenti a “Il Foglio”, a “L’agrotecnico”, etc… Quest’articolo, ripeto, conferma i discorsi di Grillo!!

      • ErPanfi

        Mai capito questa restrizione… -.-‘ la rete è fatta di link, e il rimbalzo dell’utente verso altri domini è a dir poco naturale… Cavoli, persino i vostri link passano per “adf [punto] ly” prima di rientrare in “dirittodicritica [punto] com” !

  8. io la butto, verificatelo, articolo del 12/02/2013 da infosannio parla di
    Sole 24 ore: 19.222.787 euro
    Espresso-La Repubblica: 16.186.244 euro
    eccc….

    • PaoloRibichini

      Si fa riferimento a dati del 2011, non del 2013

  9. PaoloRibichini

    Polex, come già ribadito in ogni parte di questo sito, non riceviamo né personalmente né come testata alcun finanziamento diretto o indiretto. Non solo non abbiamo avanzato alcuna richiesta ma sarebbe per noi impossibile richiederlo. Qui non si tratta di essere di parte, si tratta di dire la verità. Se lei continua a voler seguire il Verbo di Beppe Grillo faccia pure, ma sappia che quello dei finanziamenti è un “non-problema” utilizzato strumentalmente da Grillo per attaccare i giornali. Faccio un esempio semplice: L’Espresso non riceve finanziamenti diretti ma sulla rete tutti i troll grillini hanno commentato l’inchiesta su Beppe Grillo così: “Prima o poi vi toglieremo i soldi pubblici e a quel punto dovrete trovarvi un lavoro, siete schiavi del potere”. Se è quella di Grillo l’informazione (falsa o falsata) quella che volete, non rimane che fare una cosa: mettere come pagina di apertura del browser il sito di Grillo. Auguri

  10. Guest

    Se oggi si cessasse di sovvenzionare i quotidiani, essi tracollerebbero. Addirittura, taluni potrebbero chiudere i battenti. Quali potrebbero essere gli effetti di simili “default”? Certamente un simile accanimento farebbe patire oltremodo la fame alla cultura democratica italiana. Infatti, il tasso di persone che leggono un quotidiano è bassissimo, lungi dal 90% di Finlandia, Islanda, Danimarca, Giappone. A cosa servirebbe, ora, oggi, demonizzare l’immagine che hanno i quotidiani presso gli italiani, popolo, statisticamente, di non-lettori? E poi, mi rivolgo ai grillini: Ma quante volte all’anno vi leggete la Domenica del Sole 24 Ore? O la Lettura del Corriere, il Venerdì di Repubblica, il Misfatto domenicale? Leggendoli, l’ultima paturnia che potrebbe passarmi per la testa sarebbe la seguente: “la cultura che trovo su queste pagine è un frutto maligno!” Ma dai!!! I fondi ai quotidiani sono fondamentali per garantire alla cultura democratica un più generoso, e giusto, respiro. Vorremmo mica annichilirla? Al limite, lo smistamento dei fondi ai quotidiani potrebbe essere affidato ad un algoritmo, che consideri numero di copie vendute,oggettività e completezza; e non al Governo.

  11. Oggi, se si eliminassero le sovvenzioni ai quotidiani, essi tracollerebbero. Addirittura, taluni potrebbero chiudere i battenti. Quali potrebbero essere gli effetti di simili “default”? Certamente un simile accanimento farebbe patire oltremodo la fame alla cultura democratica italiana. Infatti, il tasso di persone che leggono un quotidiano è bassissimo, lungi dal 90% di Finlandia, Islanda, Danimarca, Giappone. A cosa servirebbe, ora, oggi, demonizzare l’immagine che hanno i quotidiani presso gli italiani, popolo, statisticamente, di non-lettori? E poi, mi rivolgo ai grillini: Ma quante volte all’anno vi leggete la Domenica del Sole 24 Ore? O la Lettura del Corriere, il Venerdì di Repubblica, il Misfatto domenicale? Leggendoli, l’ultima paturnia che potrebbe passarmi per la testa sarebbe la seguente: “la cultura che trovo su queste pagine è un frutto maligno!” Ma dai!!! I fondi ai quotidiani sono fondamentali per garantire alla cultura democratica un più generoso, e giusto, respiro. Vorremmo mica annichilirla? Al limite, lo smistamento dei fondi ai quotidiani potrebbe essere affidato ad un algoritmo, che consideri numero di copie vendute,oggettività e completezza; e non al Governo.

    • Sergio Baldelli

      Se per lei il Venerdì di Repubblica è cultura …

  12. di cazzolo ne avevamo uno ,c’era il bisogno di metter li pure cazzolo2° ?