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Diritto di critica | November 24, 2024

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Parma, Pizzarotti sconfitto da inceneritore

ugozzolo

L’inceneritore di Parma si accende: brucerà per ora metano, per i test preliminari, e fra trenta giorni trasformerà in cenere e fumo i rifiuti della città ducale. Una dura sconfitta per Federico Pizzarotti, il sindaco eletto con i voti del Movimento 5 Stelle lo scorso anno grazie alla promessa – testuale – di “smontare pezzo per pezzo l’impianto”. E Grillo confermava: “dovranno passare sul cadavere del sindaco per avviarlo”. Una battaglia persa per il sindaco M5S, e non la prima.

Le tappe “nere” dell’inceneritore. Un termovalorizzatore da 130 tonnellate di rifiuti al giorno è stato costruito negli ultimi 4 anni a Ugozzolo, in provincia di Parma. Un mostro considerato eccessivo e abusivo, ma che la multiutility emiliana Iren (gestisce rifiuti, acqua, gas e corrente elettrica) ha voluto a tutti i costi. Il progetto non ha avuto vita facile: Iren ha ottenuto l’appalto senza passare per una gara pubblica – come prevede la legge  – ma per trattativa privata con la Provincia e il Comune (allora era in carica Vignali, del Pdl). Vignali tenta poi nel 2011 di sospendere il cantiere per “tasse edilizie non pagate”, ma il Tar dà ragione a Iren e il blocco decade. Non basta nemmeno una richiesta di sequestro dell’impianto da parte della Procura di Parma, per abusivismo edilizio: a settembre 2012 il gip non convalida la richiesta, nonostante non venga contestata l’effettiva illegalità dell’inceneritore.

Un sindaco sconfitto? Federico Pizzarotti, nel 2012, ha cavalcato il malcontento popolare contro la cricca Pd-Iren per conquistare la fascia di primo cittadino. La sua promessa elettorale suonava molto aggressiva: “smonteremo pezzo a pezzo l’inceneritore e venderemo i residui ai cinesi”. Lo stesso Beppe Grillo ci mise la firma, dicendosi convinto che “per accendere” il mostro “dovranno passare sul cadavere del neosindaco”. Ma Pizzarotti sindaco non è riuscito a fermare la costruzione dell’impianto. Il rigetto del gip al sequestro ha fatto calare il silenzio sulla vicenda, concedendo ad Iren il tempo per completare l’impianto. A inizio 2013 il termovalorizzatore è stato ultimato, da oggi iniziano i test di collaudo, tra 30 giorni partirà la combustione di rifiuti. 

E’ Parma la vera sconfitta. Pizzarotti non è riuscito a far valere le irregolarità del termovalorizzatore, deludendo i suoi elettori (una scena già vista con l’approvazione del bilancio comunale, dove fu accusato di “favorire le banche e non il Comune”). Ma è la città ducale la vera sconfitta. Come spiegano al Comitato Gestione Corretta dei rifiuti, il termovalorizzatore di Ugozzolo è stato completato in gran fretta, omettendo parecchie prescrizioni di sicurezza. Uno dei componenti della Commissione tecnico amministrativa dell’impianto, l’ingegner Michele Trancossi, si è dimesso per “la smania di Iren di far partire il termovalorizzatore, senza prestare attenzione all’impianto prescrittivo”. Le indicazioni di legge sono ancora disattese, mentre l’inceneritore inizia a bruciare.

Comments

  1. paghiamo la penale e trasformiamo l’inceneritore in un riciclo dei rifiuti e facciamolo subito !!!!!!!!!!!!!!!
    Sindaco Pinzarotti e’ il mio sindaco e lo difendero’ sempre ma cerchiamo di bloccare questo abominio