Berlusconi e le promesse non mantenute. Ora il "responsabile" lo vuole denunciare
Era il 14 dicembre 2010. Pochi ricordano questa data. Ma fu il giorno in cui il governo Berlusconi, oramai in grossa crisi dopo l’uscita dal Pdl di Gianfranco Fini e dei suoi, riuscì a scampare alle dimissioni grazie all’appoggio dei “Responsabili” guidati da Domenico Scilipoti, che aveva abbandonato l’Italia dei Valori per correre in soccorso, insieme ad altri, del Cavaliere. Un piccolo ribaltone nell’opposizione che apparì da subito ben poco disinteressato.
Le promesse del Cav. Antonio Di Pietro parlò di “acquisto di parlamentari” ad opera dell’allora presidente del Consiglio. Ma se non si conoscono effettivamente transazioni in denaro da parte di Silvio Berlusconi (o da parte di altri componenti dell’allora maggioranza) verso parlamentari dell’opposizione, è emerso in questi giorni che il Cavaliere si è impegnato per iscritto a garantire un posto ad almeno ad uno della flottiglia di “Responsabili” nelle liste del Pdl, in posizione che garantisca l’elezione. Il parlamentare in questione si chiama Maurizio Grassano.
Da leghista a liberale. Eletto con la Lega Nord (e subentrato a Roberto Cota quando quest’ultimo è stato eletto presidente della Regione Piemonte), è confluito nel gruppo misto dopo che era stato iscritto nel registro degli indagati dal Tribunale di Alessandria per truffa aggravata ai danni del comune di cui è stato consigliere e poi anche presidente del Consiglio sempre con il Carroccio. Da quel momento Grassano è stato espulso dalla Lega ed è, una volta eletto, è confluito nel gruppo misto con i liberaldemocratici.
E da liberale a “responsabile”. Poi arrivò quel dicembre nero per il governo Berlusconi. Fini e i suoi se ne andarono e confluirono, in gran parte, nel nuovo soggetto politico di Fli. Il governo non aveva più la maggioranza. Febbrili divennero i contatti tra i vari parlamentari per capire se c’è qualcuno disposto a venire in soccorso di Berlusconi. Tra i vari Scilipoti e Razzi, ai aggiunse proprio Grassano, convinto con una lettera di intenti, firmata anche da Silvio Berlusconi, per garantire all’ex leghista un posto in lista che gli possa garantire una futura certa rielezione.
La lettera e l’impegno. A rendere noto il contenuto di questa lettera è proprio Grassano che oggi si ritrova escluso dalle liste del Pdl. “Silvio Berlusconi, in qualità di presidente del Pdl, si obbliga ad inserire l’on. Grassano nei primi 5 posti delle liste elettorali per la Camera nella circoscrizione Campania 2. Oppure nei primi 5 posti delle lsite per il Senato della Campania”, si legge nella lettera fatta pervenire ai giornalisti. Grassano si è tutelato anche nel caso in cui dovesse cambiare la legge elettorale. Infatti, “in caso di cambiamento della legge elettorale, l’obbligazione ad inserire nelle liste elettorali di Camera e Senato rimane la stessa, purché la soluzione garantisca l’elezione dell’on. Grassano”.
“Eletto anche se condannato”. Il Pdl, per bocca del deputato Mario Pepe, uno dei firmatari della lettera, replica agli attacchi, spiegando che Grassano è stato intanto condannato. “Oggi è cambiato il mondo”, spiega Pepe. “Tre esponenti del Pdl del calibro di Scajola, Dell’Utri e Cosentino sono stati sacrificati e non candidati perché considerati impresentabili. Come poteva pensare Grassano che Berlusconi facesse eccezione proprio per lui che, nel frattempo, aveva subito una condanna?”. Eppure la lettera in mano a Grassano parla chiaro: “Quanto sopra scritto è confermato anche nell’ipotesi dell’eventualità che l’on. Grassano venga condannato nel procedimento penale in svolgimento ad Alessandria del quale sono a conoscenza”. Ora l’ex leghista è pronto a ricorrere per le vie legali.
-
Grassano, deve andare in galera come lo deve andare anche Berlusconi senza se e senza MA!!
-
È vero!!! in galera tutti sti farabutti!! se sono stati condannati devono scontare la loro pena!!! altrochè farsi eleggere parlamentari per pararsi il culo!!! ..AZZ!!
-
Comments