Altro che condono, cementifichiamo 8 metri quadri di terreno ogni secondo
A proposito di condono edilizio. Ogni secondo, in Italia, vengono cementificati ben otto metri quadri di terreno. Dal 1956 ad oggi si tratta di un processo continuo che è andato ben oltre le esigenze richieste dall’aumento demografico. In pratica, la verde Italia è sempre meno verde e sempre più urbanizzata. Il territorio cementato è passato dal 2,8% del 1956, al 6,9% del 2010. È quanto emerge dall’indagine Ispra pubblicata recentemente.
Troppo cemento. Se la casa è stata finora il miglior bene rifugio dove investire i propri risparmi, il mercato non è stato a guardare. Soprattutto negli anni novanta vi è stato il picco massimo con ben 10 metri quadrati cementificati ogni secondo. Oggi il trend si è leggermente ridotto, ma è comunque superiore alle reali necessità abitative e urbanistiche del nostro Paese. Per capire la portata del fenomeno, è sufficiente dire che ogni anno viene consumata una superficie del nostro territorio pari alla grandezza del comune di Milano.
I rischi di inondazioni e danni all’agricoltura. L’indagine dell’Ispra indica come superficie “consumata” tutte le aree edificate, coperture del suolo artificiali (cave, discariche e cantieri) e tutte le aree impermeabilizzate, non necessariamente urbane, come per esempio infrastrutture (strade, ferrovie, ponti). Sono escluse, invece, le aree urbane che non coperte da cemento e non sono impermeabilizzate. L’impermeabilizzazione del terreno riveste un ruolo fondamentale in questa analisi per comprendere i reali rischi di dissesto idrogeologico prodotti dalla mano dell’uomo. L’impermeabilizzazione, infatti, riduce molti degli effetti benefici del suolo. Riducendo o impedendo l’assorbimento della pioggia da parte del terreno porta serie conseguenze sul ciclo idrologico e anche sul microclima, producendo un aumento del rischio inondazioni. Senza dimenticare, poi, i danni (reversibili o meno) all’agricoltura.
Le regioni più “consumate”. Se nel 1956 la regione più cementificata era la Liguria con il suo 5% di territorio impermabilizzato (seguita dalla Lombardia), nel 2010 è la Lombardia che si trova in cima alla preoccupante classifica, con ben il 10% del territorio cementificato, mentre più della metà delle regioni italiane ha il 5% del proprio territorio consumato.
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