Montepaschi contro la stampa, parte la controinformazione
A tre settimane dall’inizio dello scandalo Mps, Rocca Salimbeni vuole dire la sua, e correggere “le inesattezze” pubblicate dalla stampa. L’operazione parte da Facebook e dovrebbe rassicurare clienti, dipendenti, cittadini. Il 6 febbraio Profumo dovrà però presentare i conti agli azionisti, e spiegare una perdita da 2 miliardi di euro nel solo 2012. Basterà dire che “la banca è solida”, per convincere il pubblico?
La situazione. Il 6 febbraio l’ad Alessandro Profumo e il direttore generale Fabrizio Viola presenteranno i conti della Banca Montepaschi agli azionisti. Dovranno spiegare nei dettagli i costi delle operazioni Alexandria, Nomura e Nota Italia, messe in piedi per coprire la costosissima acquisizione della Banca Antonveneta nascondendo il rosso in bilancio (era il 2007, il presidente Mussari accettò di pagare quasi 3,4 miliardi di troppo per comprare la banca padovana da Santander). Proprio per rendere sostenibili queste tre operazioni su derivati, il Montepaschi ha dovuto chiedere allo Stato 3,9 miliardi di euro in prestito, attraverso i Monti Bond. Il 6 febbraio Profumo e Viola quindi spiegare agli azionisti perché a settembre le perdite per il 2012 erano stimate a 700 milioni ed oggi sfiorano i 2 miliardi di euro.
Controinformazione: la banca è solida. Ma prima dei fatti, in Italia, viene la narrazione dei fatti. La Montepaschi, dopo il silenzio delle prime settimane, cerca di difendersi, e apre una campagna di controinformazione su Facebook. Sulla pagina della Banca, infatti, da venerdì 1 febbraio compaiono post di “chiarificazione”. Ve ne scriviamo alcuni:
La Banca è solida. La richiesta di sostengo pubblico (i Monti Bond) nasce per adeguare il patrimonio della Banca ai più stringenti requisiti stabiliti dall’Autorità Bancaria Europea e scaturisce, in larghissima parte, dal portafoglio dei titoli di stato italiano di proprietà della Banca..(ovvero, ndr)…dalle oscillazioni dello spread fra BTP italiani e BUND tedeschi.
Oppure:
A proposito dell’IMU. L’IMU è una tassa che lo Stato italiano ha incassato e che va a coprire spese e debito pubblico.
Il finanziamento che viene fatto a Montepaschi è un “finanziamento” che ha un rendimento del 9%, quindi molto alto, e che nei nostri obiettivi verrà reso allo Stato grazie alla nostra capacità di generare capitale.
Quest’ultimo post dovrebbe smontare la tesi del “travaso”, ovvero il versamento da parte del Tesoro del gettito dell’Imu direttamente alla Montepaschi per inciuci tra governo e banca. Va detto che quando una banca, il cui guadagno proviene dai margini tra quanto prende in prestito e quanto dà in prestito, deve ripagare il 9% di interesse su un controvalore doppio rispetto alle sue perdite annuali, la sua solidità è quantomeno dubbia.
Dipendenti Ultrà. La novità – socialmente parlando – è nella risposta del pubblico alla campagna mediatica (che non si capisce perché, ma resta confinata sui social network…perché non andare in tv?). Sono diverse centinaia i post lasciati da correntisti e dipendenti per sostenere la banca: un vero e proprio coro da ultras, a sostegno del Montepaschi. Un esempio:
Rocco I. Orgoglioso di essere del Monte e disponibile a metterci la faccia con la consueta dedizione e disponibilita’ di sempre.
e ancora;
Chiara B. Alla Dirigenza io dico solo questo: la filiale 835 c’é, unita e compatta e pronta a fare il suo lavoro! SEMPRE!
Il tono da stadio colpisce. Forse c’è del vero quando si dice che a Siena Banca, città e territorio sono una cosa unica. Vedremo se le risposte della Banca sui fatti saranno all’altezza di queste aspettative: nel frattempo, le agenzie di rating hanno già abbassato la valutazione del Montepaschi di parecchi punti, perché ritengono che i Monti Bond in arrivo non basteranno a tamponare la situazione – qualsiasi cosa ne dica Bankitalia o il Tesoro.
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