Quell'accordo segreto tra Berlusconi e Cosentino - Diritto di critica
La conferenza stampa di ieri di Nicola Cosentino minacciava di far tremare il Popolo delle Libertà, destabilizzando l’intera campagna elettorale. Non è successo nulla di tutto ciò. Di contro, Cosentino ha avuto parole di apprezzamento per Silvio Berlusconi e se l’è presa solo con Angelino Alfano e con Italo Bocchino. Pesci piccoli. Qualcosa, dunque, nelle due ore di sospensione della conferenza stampa – inizialmente programmata per le 12 e poi rinviata alle 15 – dev’essere successo. “A lui mi legano affetto e riconoscenza per le opportunità che mi ha dato”, ha spiegato l’ex coordinatore Pdl della Campania, parlando di Silvio Berlusconi che – prosegue – avrebbe “ceduto alle pressione solo per paura di quei sondaggi”. E poi gli strali contro Bocchino, che non usano mezze misure: “L’unico referente dei Casalesi in Parlamento è Italo bocchino, lui nel 1996 fu eletto nel collegio di Casal di Principe” (accuse immedietamente rispedite al mittente da Bocchino stesso: “sono il referente della brava gente che vive in terra di Gomorra”). Poi la frecciata ad Alfano: “Non ho nulla contro il perdenti di successo”.
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Eppure, a ben vedere, il capo del Pdl, il leader incontrastato, non è né Alfano né Bocchino. E proprio il Cavaliere avrebbe chiamato più volte Cosentino nell’intervallo tra le 12 e le 15 di ieri. Alcuni parlano di un seggio all’Europarlamento (che non eviterebbe il carcere all’ex coordinatore campano), altri ancora di rassicurazioni sommarie da parte di Silvio Berlusconi (che se ha silurato Cosentino, ha comunque candidato i suoi uomini): “Stai tranquillo, aiutaci a vincere e vedrai che ti lasceranno in pace”, scrive oggi il Messaggero. Un po’ poco, in effetti, per disinnescare una conferenza stampa che si annunciava al vetriolo, una vera e propria resa dei conti interna al Pdl, con il partito molto più simile ad un covo di vipere che ad un Pdl in rinnovamento.
E Cosentino l’ha ribadito in modo chiaro: “l’ansia la faccio venire a loro, ma piano piano“. In tasca ha tutte le magagne interne al partito e al Pdl campano, roba da far tremare i polsi a molti, a Silvio Berlusconi in primis. Segreti da sparpagliare sul tavolo della trattativa. E allora ecco che i fatti raccontano attacchi a 359°, tutti tranne uno: Silvio Berlusconi. Quasi che l’ex premier sia estraneo alla mancata candidatura, una sorta di vittima inconsapevole del partito e dei sondaggi. Adesso per Cosentino pare iniziata la stagione dell’attesa. Andrà probabilmente in carcere, con in tasca segreti e indicibilia.
Twitter@emilioftorsello
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