Boateng e l’invito dell’Onu, la lotta al razzismo non conosce frontiere - Diritto di critica
“Emozionato e orgoglioso”, così si definisce Kevin Prince Boateng, calciatore del Milan, dopo l’invito ricevuto dall’Onu per partecipare alla Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali che si terrà al Palazzo delle Nazioni a Ginevra il prossimo 21 marzo. La scelta delle Nazioni Unite è caduta sul giocatore ghanese dopo il forte segnale lanciato durante la partita di Busto Arsizio nella quale ci furono dei cori razzisti. L’intera squadra del Milan, in quell’occasione, lasciò il campo mentre stava giocando una partita amichevole contro il Pro Patria.
“Non pensavo di aver dato un segnale così grande – ha spiegato Boateng -. Ora dovrò preparare un discorso di almeno 15 minuti da leggere davanti a tutta l’assemblea. Ho due mesi per prepararmi, dirò quello che penso sull’argomento, ovvero che siamo tutti uguali e che quello che è successo a Busto Arsizio è stato un brutto episodio. Ma quello è il passato – ha aggiunto il giocatore rossonero -, ora mi interessa solo che si fermi il razzismo”.
La società del Milan, dal canto suo, è orgogliosa che un proprio giocatore abbia ricevuto l’invito dall’Onu. Sta collezionando attestati di stima e solidarietà da tutto il mondo, proprio sul tema “Sport e razzismo: diamo un calcio al pregiudizio”. Giocatori come Viera, Rio Ferdinand e Cristiano Ronaldo hanno garantito il loro appoggio a Boateng. L’Uefa e la Fifa fanno molto per condannare gli episodi di razzismo, anche se Blatter non condivide l’idea di abbandonare il campo.
In Italia, il giudice sportivo della serie A Gianpaolo Tosel ha ricordato che “una squadra non può abbandonare il campo se non su indicazione dell’arbitro”, aggiungendo però che “gli essenziali valori dello sport e la convivenza civile escludono che possa acquisire rilevanza disciplinare un gesto di solidarietà verso un uomo vittima di beceri insulti”, con la conseguente archiviazione del caso. Decisione accolta con favore dal neo rieletto presidente della Figc Giancarlo Abete, che l’ha definita “ottima”.
Il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, nei giorni scorsi, aveva deciso di nominare Boateng cittadino onorario della città, individuando la data in cui rigiocare l’amichevole interrotta con il Pro Patria: il 28 gennaio, giorno seguente a quello della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto.