Ma Berlusconi è sempre lo stesso
IL GRAFFIO – La tecnica di Berlusconi per far parlare di sé non è nuova. E’ sempre la stessa ed è sempre stata virale, a seconda dei mezzi di informazione che ha incrociato. Mentre alcuni in questi giorni scrivono che Silvio sta imparando a conoscere i socialnetwork e quindi – ad ogni occasione – non manca di dar vita a un qualche siparietto che possa rimbalzare in ogni dove, la storia del Cavaliere racconta un modo di comunicare da sempre improntato sull’iperbole, sulla notiziuola da quattro soldi – banalizzata ma di semplice fruizione per tutti – capace di essere ripresa in ogni dove.
Dalle barzellette alle corna, alla telefonata che mette “in attesa” la Merkel, il Cavaliere lascia tracce di sé, consapevole che i media – e in questi giorni Repubblica in primis non manca di sottolineare la virgola – le riprenderanno. E poco importa che i tiggì riportino il ragionamento politico di Berlusconi – per molti italiani ormai è la solita cantilena sulle tasse, sulla magistratura, sull’assetto istituzionale – fondamentale è che si avverta nell’aria la presenza dell’ex premier: il Cav. è tornato e monopolizza la scena politica.
E la sua rimonta è nata proprio dal siparietto che meglio è riuscito a Berlusconi negli ultimi mesi, quello andato in scena da Santoro. Con una redazione abbastanza impreparata e forse troppo saccente, che si è lasciata sfuggire il contropiede del Cavaliere. E il giorno dopo si parlava non del programma politico ma della spolveratina data alla sedia del povero Travaglio. Pochi giorni e il Pdl era risalito di 2,5 punti percentuale.
Berlusconi, dunque, non si è adeguato a nessun format, ad alcuna pratica social. Berlusconi è semplicemente comunicativo, sa che i suoi strali penetrano in profondità tutto ciò che è comunicazione, qualsiasi sia il canale. Chi si sorprende del suo modo di fare, sbaglia. Per tacer del Pd che per ora resta in disparte e di un Mario Monti che, per lo meno, ha preso esempio.