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Diritto di critica | November 5, 2024

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Giappone e Cina e la corsa al drone per il controllo del Mar Cinese

I droni stanno avendo un ruolo centrale nella corsa crescente agli armamenti tra la Cina e il Giappone, mentre le due potenze cercano di affermare il proprio dominio sulle isole contese nel Mar Cinese Orientale. La Cina sta rapidamente espandendo la sua il suo programma di ricerca, mentre il Giappone ha iniziato i preparativi per lo sviluppo di un modello avanzato importato dagli Stati Uniti. Entrambe le potenze hanno assicurato che i droni saranno utilizzati per la sorveglianza, ma gli esperti dubitano e prefigurano scontri futuri nello spazio aereo della regione.

Le tensioni sulle Isole Diaoy (Senkaku il nome giapponese) sono aumentate a dismisura nelle scorse settimane. Aerei di sorveglianza cinesi sono volati vicino alle isole quattro volte nella seconda metà di dicembre, secondo i media cinesi, ma sono stati respinti dai caccia F-15 giapponesi. Nessuno dei due paesi sembra tirarsi indietro. Il premier nipponico Shinzo Abe, poco dopo esser diventato primo ministro, ha rivisto il programma della Difesa a medio termine, per il 2011-2016, accelerando sull’acquisizione tra uno e tre droni statunitensi. Il Giappone prevede di aumentare la spesa per la Difesa nel 2013, dopo undici anni di stasi. Il denaro extra sarà utilizzato, inoltre, per incrementare il numero del personale nell’esercito e per il restyling degli equipaggiamenti militari.

Il ministro della Difesa conta di introdurre velivoli senza pilota Global Hawk, nei pressi delle isole contese entro il 2015, anche per contrastare l’ascesa della flotta navale cinese. Il modello statunitense è pilotato a distanza da un equipaggio di tre persone e può volare ininterrottamente per un massimo di 30 ore a un’altezza di circa 60mila piedi. Non ha, però, capacità di offendere. La Cina, dal canto suo, sembra stia testando un drone considerato, dagli esperti, un clone del vettore statunitense X-47B. La Cina ha presentato otto nuovi modelli nel mese di novembre a uno show aereo sulla costiera meridionale presso la città di Zhuhai. “Abbiamo visto questi aerei a terra – hanno raccontato i media cinesi –, ma se funzionano in volo è difficile saperlo”.

Il bilancio della Difesa in Cina è cresciuto negli ultimi anni passando da 15 miliardi di euro circa nel 2002 a quasi 92 miliardi nel 2011 e la sua spesa potrebbe superare quella degli Stati Uniti entro il 2035. I droni statunitensi hanno attirato l’interesse anche del governo della Corea del Sud, per rafforzare la supremazia sulla Corea del Nord. I droni da ricognizione statunitensi sono stati, anche, utilizzati per monitorare i danni nella centrale nucleare di Fukushima, a seguito del terremoto, e dopo lo tsunami nel marzo del 2011 nel nord-est del Giappone.

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