Federica Salsi minacciata di morte. Guai a contestare Grillo
Mentre il MoVimento 5 Stelle si cimenta in discutibili e criticate primarie chiuse, Federica Salsi, la consigliera grillina eretica, viene minacciata di morte. La sua eresia – aver contraddetto il capo –, come quella dell’altro dissidente Giovanni Favia, è stata ripagata con minacce di morte.
Le squallide minacce. Va bene contestare, ma qualcuno su Facebook ha esagerato, augurandosi la morte della consigliera 5 stelle. “Prego per la tua morte politica e no!”, firmato da A.C., e “Tu brutta troia, alla prossima volta sarai cacciata a calci nel culo. Comunque essendo tu gentaglia che crepi alla svelta”. Questi i due commenti che hanno spinto la Salsi a dare mandato ai suoi legali per una querela contro ignoti. “Informatevi anche se ha dei figli che glieli facciamo togliere perché se non vuole bene a PeppeGrillo [sic] allora non sei una brava donna e una brava madre! Vergogna Federica”, ha aggiunto qualcun altro, tanto per non far mancare il proprio contributo.
La colpa. La colpa della Salsi è stata quella di aver partecipato alla trasmissione Ballarò su Rai3. In quell’occasione è stata richiamata da Beppe Grillo che ha definito la tv “il punto G di alcuni esponenti”. D’altronde la Salsi ha contravvenuto alla regola imposta dall’ex comico genovese, il quale ha chiesto agli eletti al M5S di non partecipare ai talk show televisivi. Il clima si è ulteriormente inasprito quando la stessa Salsi è stata isolata durante il consiglio comunale di Bologna. Il commento della giovane consigliera è stato netto: “Il MoVimento non diventi come Scientology”. Da quel momento stata esclusa da qualsiasi attività del partito ed è sparita dall’elenco degli eletti per volere di Beppe. “Grillo è cattivo con le persone”, ha poi commentato la Salsi quest’ultima decisione. E la consigliera è stata quindi presa di mira dalle orde grilline che popolano il web.
Quando toccò a Favia. Qualche mese fa toccò anche a Favia, consigliere regionale del MoVimento, colpevole di aver criticato Grillo e Casaleggio (“decidono tutto loro”) in un fuorionda registrato in un servizio della trasmissione condotta da Corrado Formigli su La7 Piazza Pulita. “Favia è un uomo di merda, andrebbe sgozzato”, fu uno dei commenti che convinsero il consigliere a procedere per vie legali.
E Grillo non parla. Se è vero che la Salsi ha ricevuto la solidarietà da buona parte degli esponenti del M5S, nulla ha proferito il sommo Beppe. Certo, nessuno ha preso in mano una pistola, ma passare dalle parole ai fatti è un istante. Una scintilla dalla quale poi difficilmente si può tornare indietro. E il mandante politico avrà un nome e un cognome.