Da Mubarak agli islamisti, l'Egitto ripiomba nell'oscurità
A quasi due anni dallo scoppio delle “Primavere Arabe”, l’Egitto ripiomba in un cupo inverno. Molti egiziani temevano un potenziale “colpo di mano” della Fratellanza ma ben pochi si aspettavano che Mursi lo mettesse in atto in modo cosi spregiudicato, attribuendosi allo stesso tempo potere legislativo, esecutivo e giudiziario; nemmeno Mubarak osò tanto.
Abuso di potere. Seppur il neo-eletto presidente abbia cercato di far passare questo provvedimento come necessario per la salvaguardia della rivoluzione, per gran parte degli egiziani si tratta solo di un grave e inaccettabile abuso di potere.
Dal regime di Mubarak, al regime islamista. Dopo un trentennio di regime Mubarak il popolo egiziano non è certo disposto ad accettare un regime islamista guidato da quei Fratelli Musulmani che non possono certo definirsi rappresentativi del popolo di piazza Tahrir. Il fatto che vi sia una profonda spaccatura all’interno del popolo egiziano è innegabile e gli scontri dei giorni scorsi in varie città dell’Egitto ne sono una prova lampante. Diverse sedi della Fratellanza sono state prese d’assalto, piazza Tahrir è di nuovo colma di manifestanti e la polizia utilizza gli stessi metodi repressivi di Mubarak; il bilancio è di due morti e centinaia di feriti.
I Fratelli difendono Mursi. Mursi sembra però non essere al corrente di tutto ciò, almeno a giudicare dalle dichiarazioni fatte lo scorso 28 novembre durante un’intervista rilasciata al Time Magazine, dove ha affermato che l’80-90% degli egiziani lo appoggia. I sostenitori della Fratellanza sostengono che Mursi ha diritto di prendere questi provvedimenti in quanto democraticamente eletto dal popolo. I fan di Mursi, però, dimenticano che essere democraticamente eletti non è sufficiente a giustificare un abuso di potere.
Il paese diviso. In aggiunta c’è un altro elemento da tener presente, secondo fonti della Nena News, Mursi sarebbe stato votato solo dal 51% degli elettori che si sono recati alle urne al secondo turno e avrebbe ricevuto circa 13 milioni di voti in un paese di 80 milioni di persone. In aggiunta molti dei voti sarebbero arrivati da quei rivoluzionari che ora lo contestano. Dunque Mursi rappresenta veramente il popolo egiziano? Sono in molti a non esserne convinti.