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Diritto di critica | November 21, 2024

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"Non disobbedite agli ordini, scioperate", una studentessa risponde alla lettera di un poliziotto a DdC - Diritto di critica

Dopo la lettera di un poliziotto ad uno studente, pubblicata da Diritto di Critica, una studentessa – Martina – ci scrive e lancia una provocazione molto interessante ai poliziotti: se non siete d’accordo con il sistema, non disobbedite agli ordini, scioperate.

– VIDEO: LACRIMOGENI DAL TETTO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA – GUARDA

Signori, la questione qui è molto semplice: o incrociate le braccia e scioperate anche voi, oppure rimanete a proteggere chi sta facendo di noi e di voi carne da macello. Non si tratta di odio per la divisa. Lo sappiamo che siete spesso vittime quanto noi del sistema di questo paese. Ma non crediate di poter essere neutrali nel momento in cui scendete in piazza a disperdere la folla. Il lavoro che fate non è mai neutrale. O state dalla parte della mafia o dalla parte dello stato, o state con chi evade le tasse o con chi le paga. O state con i cittadini che subiscono un’ingiustizia o state con la casta che sta mandando il nostro paese allo sfascio. Non vi si chiede di disobbedire agli ordini. Vi si chiede di fare sciopero, tutti, di sottrarvi a chi vi usa come soldatini di plastica.

Quanto alla “manifestazione da liceali“, in questo momento, non solo in Italia, l’obbiettivo di molti studenti non è più “una bella manifestazione”. È cambiare veramente le cose. Quel poco di scuola, che sopravvive ai tagli del personale, delle ore e quindi dei contenuti, ha insegnato a molti di noi che chi ha ottenuto il cambiamento non l’ha fatto di certo ballando e cantando in mezzo alle piazze. Siamo stufi. Stufi e incazzati. Vogliamo democrazia, quella vera, che ci hanno insegnato a scuola ma che non abbiamo mai conosciuto.

M.C.

Comments

  1. Marco

    Brava!!!!

  2. Passa parola!!!

  3. Omar D.

    Questa donna è una persona con le palle. Bravissima!

  4. Sei forte M.C.!

  5. BRAVA

  6. Roberto Massa

    Con tutto il rispetto è solo un illusa che non ha ancora capito con chi ha a che fare. Questa lettera non servirà a niente. Vi spiego una cosa se un superiore ordina di non arrestare un mafioso, di chiudere gli occhi su un evasore o di ignorare una persona che subisce un ingiustizia loro eseguono gli ordini punto. Non esiste sciopero, non esiste disobbedienza, quando scioperano lo fanno nei tempi e nei modi concordati con i superiori. Chi sgarra viene punito e isolato, chi non sgarra viene protetto anche in caso di omicidio. Sono stati addestrati e psicologicamente plagiati per: obbedire agli ordini anche se contrastano con le leggi, far rispettare le leggi anche se palesemente ingiuste, mantenere l’ordine pubblico anche se tutto il cazzo di paese scendesse in strada a protestare e la loro idea deviata di giustizia(se ne hanno una) è costruita su queste direttive. Voi credete che loro sono persone come noi gente che lavora, che ci potete discutere? Siete proprio fuori strada e lo vedrete: l’unico compromesso che potrete raggiungere sarà quello che decideranno loro e se vincerete con la ragione e li metterete in difficoltà sui loro principi vi tratteranno come pazzi o sovversivi, nel migliore dei casi verrete ignorati nel peggiore manganellati o arrestati. Buona vita.

  7. Andrea Pisciotta

    …come non essere d’accordo? Il “tengo famiglia” è una scusa, in un momento in cui non ci sono scuse per nessuno. Eppoi, si fossero scontrati con chissà quali bruti…Si tratta di ragazzi, spesso poco più che adolescenti…Mi spiace, ma un poliziotto che “cafudda” un ragazzino per me è uno sbirro. E basta! Fotte un cazzo se tiene famiglia, avrebbe fatto meglio, prima di figliare, a passarsi una mano sulla coscienza.