L'ipocrisia di Di Pietro su Report: contro Berlusconi difendeva Milena Gabanelli
IL GRAFFIO – L’Italia dei Valori è ormai un partito allo sbando. L’inchiesta di Report ha minato le basi della creatura politica fondata dall’ex pm, Antonio Di Pietro. Lo stesso che ha definito killeraggio il servizio di quegli stessi giornalisti in altre occasioni osannati e apprezzati dall’ex magistrato per il loro giornalismo con la schiena dritta. Sempre ma non quando ficcano il naso in casa IdV.
Quando Di Pietro citava la Gabanelli. Per rendersi conto di quanto strana sia stata la reazione di Antonio Di Pietro, basta andare a leggere la lunga nota che pubblicò nell’ottobre del 2010 all’indomani del servizio di Report sulle case dell’ex premier Silvio Berlusconi ad Antigua: “Vogliamo sapere dal Presidente del Consiglio se conosce il reale proprietario della società off shore dalla quale ha regolarmente acquistato i terreni e il proprietario effettivo della banca Arner, e comunque quale sia il reale rapporto che lo lega alla banca medesima […] Tra l’altro, Berlusconi è a conoscenza di quanto è emerso dall’inchiesta di Report, ossia che da più di un anno la Banca Arner è oggetto di accertamenti da parte della Banca d’Italia per gravi irregolarità a causa di carenze e violazioni in materia di contrasto del riciclaggio? E perché allora continua a intrattenere rapporti con il suddetto istituto di credito, sotto inchiesta per riciclaggio? Berlusconi chiarisca e dica agli italiani se è il proprietario dell’immobiliare “Flat Point development Limited” di Antigua. Inoltre è singolare il fatto che il Presidente del Consiglio abbia chiesto ai leader europei di ridurre il debito estero proprio della suddetta isola, nonostante Antigua non sia un Paese africano ma un paradiso fiscale inserito nella black list internazionale criticato dall’Ocse e dal G20″.
All’epoca, dunque, l’ex pm non mise in dubbio la correttezza delle informazioni divulgate dal programma di Milena Gabanelli. Tutt’altro.
Il partito trema. Prima conseguenza dell’inchiesta, un crollo delle percentuali nei sondaggi sulle intenzioni di voto e le dimissioni di Donadi (ex capogruppo) e Formisano (deputato ed ex responsabile dell’IdV Campania). Di Pietro, nel frattempo, ha incassato anche il contraccolpo del no grillino alla sua manovra di avvicinamento. Una risposta tanto prevedibile quanto scontata che ha però acuito i malumori nel partito.
All’interno dell’Italia dei Valori assicurano che non si assisterà ad alcuno scioglimento ma la situazione è certo poco rosea per l’ex pubblico ministero di Mani Pulite.
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W Di Pietro, DirittoDiCritica vergogna.
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