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Diritto di critica | December 22, 2024

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Napoli in rosso, emerge buco da 850 milioni di euro

Crediti fittizi, riscossioni impossibili, carta straccia. De Magistris scopre un buco da 850 milioni di euro nel bilancio comunale, generato negli anni dalle giunte precedenti. Ma l’0perazione Trasparenza rischia di ritorcersi contro la città partenopea: in tempi di spending review, potrebbe significare il tracollo. Oltre a Napoli, a rischio anche Alessandria, la Sicilia, e i dubbi sul caos Roma.

La Groviera Napoletana. Il “vero” bilancio di Napoli è un colabrodo. Nell’attivo sono registrati 850 milioni di euro in crediti ormai inesigibili, mantenuti nei libri contabili per poter chiedere soldi alle banche. Le tasse dei rifiuti, le multe, tributi locali mai riscossi negli ultimi 2 decenni sono state registrate come “utili” dalle giunte comunali che si son succedute: una su tutte, la decennale Bassolino.

Non è una scoperta del tutto nuova, quella del nuovo sindaco De Magistris. Già Moody’s e Fitch avevano declassato la credibilità di Palazzo S.Giacomo, non fidandosi dei documenti contabili presentati dal Comune. La situazione effettiva mostra un debito di 1,6 miliardi di euro, pari al 120% delle entrate. Per non parlare dei debiti delle aziende municipalizzate: la Bagnoli Futura ha perso 18 milioni di euro in 3 anni, Metronapoli quasi 5 dal 2010 ad oggi e Terme di Agnano 3,7. Dove cercherà De Magistris le nuove entrate per sostenere i conti?

Roma, Alessandria ed altri buchi. Non è solo Napoli. In Liguria, la Corte dei Conti ha calcolato un disavanzo di 37 milioni di euro per la ridente Alessandria: un debito che cresce, considerando altri 7 milioni di euro in “crediti inesigibili”. Stendiamo un velo pietoso sulla Sicilia: la Regione ha accumulato per anni pagherò su pagherò, senza mai riscuoterli. Ora ammontano a 15,7 miliardi, ma recuperarli è una missione impossibile.

Roma potrebbe dare il colpo di grazia a questo panorama.Il bilancio del Comune attende di essere approvato da ormai 11 mesi, dopo aver violato già 3 “scadenze ultime”. La Giunta Alemanno non riesce a portare in Assemblea un bilancio credibile, e l’opposizione risponde con un’ostruzionismo d’altri tempi. Il commissariamento sarebbe forse l’unico mezzo per sapere l’effettivo stato di salute del Campidoglio. Le barricate ritardano soltanto il problema: i buchi dei conti capitolini ci sono, e risanarli costerà milioni di euro alla collettività. Quella capitolina, visto che il patto di stabilità dei Comuni ha già chiuso ogni sindaco nella propria gabbia di debiti. Dal Governo, a meno di eccezionali svolte buoniste di Monti e Grilli, non arriverà un solo euro.