La legge sugli stadi verso l’approvazione, ma c’è il rischio speculazioni edilizie
Ora che la legge sulla costruzione degli impianti sportivi sembra a un passo dall’approvazione in Senato, l’ombra della speculazione edilizia rischia di compromettere l’iter parlamentare. Il testo, attualmente in discussione, è stato stravolto rispetto a quello originario del 2009 e redatto per iniziativa bipartisan del Pdl e del Pd con la dicitura completa “Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi anche a sostegno della candidatura dell’Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale”.
Il vecchio testo di legge avrebbe consentito alla Figc e al Coni di presentarsi con le carte in regola per la candidatura dell’Italia a organizzare e ospitare i Mondiali e gli Europei di calcio dei prossimi anni. Dopo che gli obiettivi, in questo senso, sono sfumati è necessario un ripensamento della legge sugli stadi. Dopo un cammino tortuoso, ora il testo è in discussione al Senato. Se sarà modificato, si dovrà tornare alla Camera, altrimenti sarà subito legge. Lo scoglio più spigoloso da limare, secondo un articolo pubblicato sul Messaggero, riguarda la costruzione dei cosiddetti “impianti multifunzionali o a corollario degli stadi”. E la chiave di volta del progetto: ciò che dovrebbe permettere di costruire impianti integrati nel tessuto cittadino, aperti tutti giorni dell’anno e non solo la domenica. Come il modello anglosassone. Nel disegno di legge non è previsto alcun limite di cubatura o di proporzionalità tra lo stadio e le strutture, con gli edifici che potranno essere sia “commerciali e direzionali” sia “residenziali”.
La normativa reca in sé la destinazione d’uso sportiva, che sarà di soli 10 anni. Dopo, la struttura potrebbe essere smantellata per altri utilizzi. “Preoccupazioni infondate”, avverte Alessio Butti del Pdl, uno dei promotori della legge sugli stadi. “L’ultima parola sui progetti presentati dai privati spetterà sempre e comunque alla Conferenza dei servizi dove siedono Comuni, Regioni e Sovraintendenza. Soggetti che non permettono alcuna speculazione”. Di tutt’altro avviso Raffaele Ranucci del Pd, secondo il quale il progetto di legge potrebbe andare in porto, nel giro di una settimana, se sparisse il riferimento agli “insediamenti edilizi”, da costruire intorno allo stadio. Il rischio, per l’esponente del Partito democratico, è che “si costruiscano stadi grimaldello per mere speculazioni edilizie e non per venire incontro alla passione dei tifosi”.