Hollande trionfa, fine dell'asse franco-tedesco - Diritto di critica
Sarkò non ce l’ha fatta. Hollande è il nuovo presidente francese. I cugini d’Oltralpe svolta a sinistra votando il candidato socialista che trionfa con il 51,7%. Con il crollo dei neo-gollisti cade l’asse franco-tedesco. Da domani la Germania sarà più sola in Europa.
Merkel, la vera sconfitta. Per la signora Merkel il successo di Hollande è una dura sconfitta personale. Non solo perché si era spesa per la campagna elettorale di Sarkozy, uscendo un po’ dai binari istituzionali. I francesi hanno bocciato un presidente ma ancor prima una politica europea portata avanti dai due leader di centro-destra. Una politica fatta di rigore, ma senza la crescita. Una politica che qualcuno ha definito neo-coloniale nei confronti dei paesi della Ue in difficoltà, soprattutto nei confronti della Grecia.
Germania isolata e tedeschi stufi del rigore. La Merkel, però, non solo si trova isolata in Europa, ma soprattutto perde consensi in patria. Se è vero che in Germania la crisi morde meno che in altri stati, anche i tedeschi iniziano ad essere stufi del rigore senza crescita. Forse per salvare la poltrona la Cancelliera sarà costretta ad ammorbidirsi.
Verso una revisione del Trattato di Stabilità. Hollande si impegnerà – come da lui comunicato in campagna elettorale – a proporre ai leader europei un nuovo capitolo da aggiungere al Trattato di Stabilità per favorire la crescita. Certo, in Francia per ora Hollande ha vinto la battaglia ma non la guerra. Per ora il Parlamento francese ha una maggioranza di centro-destra e il paese complessivamente – tra i neo-gollisti e il Fonte Nazionale – è orientato a destra. La sfida finale, quindi, sarà rinviata a giugno. Seppure rischia di essere un Presidente a metà, la politica estera è comunque nelle sue mani e in ogni modo sarà in grado di influire sulla politica europea.
Gli italiani soddisfatti. Insomma, in Italia a festeggiare non c’è solo la sinistra. Anche a destra il successo di Hollande è vissuto con ottimismo. Non tanto per l’antipatia reciproca che c’era tra i due ex leader conservatori – Sarkozy e Berlusconi – ma anche e soprattutto per il rigore, ritenuto eccessivo, dal precedente governo italiano. La vittoria di Hollande probabilmente non dispiace nemmeno a Mario Monti che in questo modo non dovrà più giocare un ruolo da comprimario in Europa.
Ma le borse bocciano Hollande e gli estremisti greci. Ma la vittoria di Hollande e il successo di comunisti e ipernazionalisti in Grecia non sono stati apprezzati dai mercati internazionali che questa mattina hanno reagito negativamente. Cresce lo spread, crolla la Borsa di Atene. Insomma, la paura di speculatori e investitori internazionali che il rigore perda terreno di fronte alle insistenti necessità di incremento della spesa pubblica per rilanciare l’economia, si è fatta sentire in maniera decisa. Ora Hollande dovrà dimostrare di poter creare crescita senza spendere. Impresa ardua ma non impossibile, se dall’altra parte la Germania sia disposta ad arrestare la crisi del debito istituendo gli Euro Bond.