Belgio, il separatismo avanza nel cuore dell'Europa
Nella Capitale dell’Unione Europea si respira vento di secessione. I separatisti fiamminghi del partito NVA hanno vinto le elezioni comunali di Anversa, capitale regionale delle Fiandre, e hanno ufficialmente chiesto al primo ministro Di Rupo “la stesura congiunta di una nuova riforma confederale”. Alla base delle tensioni linguistiche, una forte spinta economica: Nord fiammingo, ricco e sfiorato dalla crisi, cerca di liberarsi degli oneri fiscali del Sud francofono, metallurgico in lenta agonia.
Le elezioni comunali. Bart De Wever, leader della Nuova Alleanza Fiamminga, ha ottenuto la poltrona di Anversa, prima città delle Fiandre e nodo amministrativo di una delle tre regioni che gestiscono il Belgio. Una conquista netta: il 37,8% dei voti, ovvero 23 seggi sui 55 in palio. Stracciato Patrick Jannsens, suo rivale socialista alla carica, che non ha avuto difficoltà ad ammettere la sconfitta. Insieme ad Anversa, l’NVA ha avuto modo di diffondersi capillarmente nei comuni delle Fiandre, con una presenza compresa tra il 20 e il 30%: sono le basi giuste per una guida uniforme e decisa dell’intero Belgio Settentrionale.
Alla fine, è un problema di tassazione e di economia. Le Fiandre, regione settentrionale e costiera del Belgio, è di gran lunga la più sviluppata, grazie al perfetto sistema portuale e ad un’industria orientata all’export. Gli ultimi anni di crisi economica hanno rallentato la sua crescita, ma il divario con il Sud francofono (la Vallonia) è ancora disarmante. Da qui la richiesta di separare anche finanziariamente i destini di fiamminghi e valloni, al momento legati da sistema fiscale già ora blando: proprio come chiede, da vent’anni, la Lega in Italia.
Ma la vera sfida di Bart De Wever è al governo statale di Bruxelles, guidato dai socialisti di Elio di Rupo. “E’ ora che i socialisti si assumano le proprie responsabilità e accettino di scrivere insieme a noi una nuova riforma confederale”, ha gridato ai militanti entusiasti il neo-sindaco di Anversa. C’è da dire che il Belgio ha già una struttura statale federale: le tre Regioni (Fiandre, Vallonia e Bruxelles) hanno parità di potere legislativo, e i decreti statali non possono contraddire o bloccare una legge regionale. A cosa punta allora De Wever? Alle tasse.
Per l’Europa, è un duro colpo. Nel cuore dell’Unione, a 30 km dalla Capitale, si progetta la separazione finanziaria ed economica di uno Stato Membro e Fondatore. Uno Stato che proprio nella confederazione europea ha riversato i propri sforzi (la prima cooperazione economica nel Vecchio Continente l’hanno fatta loro, con il Benelux). L’Europa che tenta di saldare le divergenze e le finanze per far fronte alla crisi, qui in Belgio, sta perdendo.