Obama sottotono regala a Romney la vittoria del primo duello tv
di Martina Albertazzi
NEW YORK – Primo faccia a faccia per i candidati alla Casa Bianca, Barack Obama e Mitt Romney. Mercoledì sera il presidente americano e lo sfidante repubblicano si sono incontrati per un dibattito di un’ora e mezza a Denver in Colorado, uno degli stati indecisi, per confrontarsi in diretta sui temi fondamentali della campagna elettorale, primo fra tutti l’economia.
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Obama si è spento. E saranno state le ultime settimane in caduta libera nei sondaggi o i media che ormai lo davano per spacciato, ma da questo primo duello mediatico Romney ne è uscito vincitore. Energico e aggressivo, più moderato dei mesi scorsi sugli argomenti caldi, come la riforma sanitaria e gli sgravi fiscali, l’ex governatore del Massachusetts ha oscurato Obama che, al contrario è apparso serio, rigido con gli occhi fissi sui suoi appunti e con un’aria spenta, troppo “accademica”, secondo alcuni commentatori americani. Solo un momento di leggerezza per l’inquilino della Casa Bianca all’inizio, per augurare un buon anniversario alla First Lady, Michelle Obama, per i loro 20 anni di matrimonio.
Romney aggressivo. Niente colpi bassi da parte del presidente democratico, nemmeno su un argomento facile come le celebri gaffe dell’avversario, non un riferimento alla frase di Romney, diffusa nelle settimane scorse, sul “47% degli americani che non pagano le tasse e si aspettano aiuto dallo Stato”. Attacchi a raffica invece dal fronte repubblicano. Romney ha subito accusato Obama di non aver mantenuto le sue promesse in questi quattro anni: “La benzina costa il doppio, l’elettricità è aumentata – ha esordito il candidato repubblicano – e la classe media è a pezzi”.
Le carte vincenti della Casa Bianca. Allora il presidente americano, sempre sulla difensiva, ha sfoderato la carta vincente del salvataggio dell’industria automobilistica (lasciando l’altro grande traguardo, l’uccisione di Bin Laden, per l’intervento conclusivo). “La ricetta che propone Romney, ha continuato il presidente – è la stessa del 2001-2003 che ci ha portato alla più lenta crescita in 50 anni, culminando nella più grave depressione degli ultimi anni”. Solo a questo punto, il presidente ha cercato di mettere l’avversario all’angolo, accusandolo di essere poco chiaro sul piano di tassazione e sgravi fiscali che intende applicare.
Riforma sanitaria, il pomo della discordia. E ovviamente non sono mancati scambi accesi sull’altro tema caldo della campagna, la riforma sanitaria. “Se verrò eletto cancellerò l’Obamacare e lavorerò per far sì che sulla sanità decidano i singoli Stati e non il Governo federale”, ha commentato Romney, promettendo di varare un piano simile a quello che aveva scelto quando era governatore. Più vago invece di fronte all’accusa di voler sabotare il Medicare (il programma di assistenza sanitaria gratuita agli over 65), che potrebbe costargli voti fondamentai in uno stato decisivo come la Florida.
Alla fine del dibattito, la sconfitta di Obama può decisamente far riprendere un po’ di fiato al team di Mitt Romney e mentre si attende il dibattito dei Vicepresidenti il prossimo 11 ottobre, la corsa alla Casa Bianca è riaperta.
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