In Libano palestre e sport per rinascere
Nel vicino campo profughi di Shatila si svolgerà l’apertura ufficiale dei corsi nella palestra per la soft boxe attrezzata dall’Uisp nella sede del CYC – Children & Youth Center, associazione che si occupa del diritto al gioco, all’istruzione e alla salute dei bambini del campo. L’Uisp, rappresentata dal presidente Filippo Fossati, si recherà inoltre presso la sede dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi, per la consegna ufficiale del materiale sportivo necessario all’allestimento di altre sei palestre in altrettanti campi profughi. Un intervento è previsto anche nel campo profughi della città di Baalbek, a beneficio di una palestra gestita dall’associazione Children of Jalal. Tutto il materiale è stato acquistato dall’Uisp grazie ai fondi raccolti con Vivicittà 2012 e a un contributo della Regione Puglia. Infine è previsto un incontro con l’Ambasciatore e l’Ufficio della cooperazione italiana per programmare le attività2013 in Libano.
L’iniziativa Uisp si svolge pochi giorni dopo la ricorrenza del trentennale del massacro di Sabra e Shatila, avvenuto tra la sera del 16 e l’alba del 18 settembre 1982. Quaranta ore di terrore, durante le quali un numero imprecisato di rifugiati – secondo le peggiori stime circa 3.500, tra i quali anche anziani, donne e bambini – vennero trucidati ad opera delle milizie cristiano-maronite alla ricerca di presunti terroristi. Sabra e Shatila è rimasto uno dei più scellerati crimini di guerra dell’ultimo Novecento. La notizia del massacro sconvolse il mondo ed ebbe una risonanza particolare anche in Italia, dove presidente della Repubblica era Sandro Pertini.
“L’Italia aveva da poco vinto la Coppa del Mondo in Spagna – racconta Carlo Balestri – l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, appena saputo della strage si recò a Beirut per incontrare Arafat e, in accordo con la Figc, portò con sé la coppa. I palestinesi avevano, infatti, fatto festa pochi mesi prima per la nostra vittoria e il presidente dedicò alle vittime della strage quella coppa. Il ricordo di quel gesto e di quella dedica – completamente dimenticato in Italia – è ancora ben vivo in molta parte della popolazione che vive nei due campi profughi della periferia di Beirut ed è anche, o forse soprattutto, per quello che i pochi italiani che si avventurano in questi luoghi vengono trattati con rispetto e simpatia”.
“Trent’anni dopo la Uisp – che lavora in Libano da 5 anni con vari progetti – aprirà ai corsi – all’interno del cartellone delle manifestazioni in ricordo della strage – una palestra di soft boxe allestita durante l’estate proprio a Shatila. Un aiuto concreto per migliorare le condizioni di vita dei bambini del campo. Attraverso la soft boxe, attività che ha tutte le caratteristiche della boxe ma senza il contatto fisico, saranno coinvolti oltre 200 bambini e bambine”.
“La Figc ha accolto il nostro invito di affiancarci in questa iniziativa – conclude Balestri – e nell’occasione consegneremo una targa della Federazione commemorativa del tragico massacro e di quel bel gesto compiuto da Pertini”.