Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | November 5, 2024

Scroll to top

Top

Aumento degli stipendi e una tantum, i minatori tornano a lavoro in Sudafrica - Diritto di critica

Dopo cinque settimane di lotta sindacale, nel corso delle quali 45 persone sono state uccise, il vescovo Joe Seoka, che ha condotto la trattativa con la compagnia mineraria Lonmin, ha comunicato che gli operai avranno un aumento degli stipendi del 22% e un pagamento una tantum di 250 dollari, come compenso per lo sciopero. Circa cinquemila minatori, che ieri si erano riuniti in uno stadio per ascoltare la trattativa festeggiando quando l’offerta è stata accettata, torneranno alle loro mansioni giovedì.

Avete vinto in quanto lavoratori”, ha detto Seoka alla folla di minatori allo stadio, aggiungendo che ci saranno ulteriori negoziati a ottobre, quando si discuterà di un ulteriore possibile aumento. Il massacro di 34 minatori a Marikana, da parte della polizia, il mese scorso è stato il peggior fatto di sangue nella storia del paese post-apartheid. Un lavoratore, dopo l’annuncio dell’intesa, ha alzato una mano con la frase “Missione compiuta”, scritta con l’inchiostro nero.

I partiti dell’opposizione hanno accolto con favore il buon esito della trattativa. Sej Motau, ministro ombra del lavoro per l’Alleanza Democratica, ha dichiarato al Guardian: “Ci auguriamo che questo comporti la necessaria stabilità della situazione, un’adeguata assistenza umanitaria da fornire alle famiglie delle vittime. “Restiamo convinti che la repressione col sangue a Marikana – ha aggiunto Motau – potesse essere evitata con un regime di lavoro più equo, con un servizio di polizia più preparato e in un settore in cui le politiche minerarie sono importanti”.

La ferocia nella repressione del governo, le accuse di tortura su detenuti minorenni sono stati accostati all’era dell’apertheid razziale. Le astensioni dal lavoro dei miniatori, il cui 80% delle riserve mondiali di platino è detenuto dal Sudafrica, sono costate al paese diversi miliardi di euro, spaventando anche gli investitori stranieri. Dopo la notizia dell’accordo, il prezzo spot del platino è sceso del 2%.