"Mediaset vuole acquistare La7". Ma è un bluff
L’assalto di Mediaset a La7 non ci sarà. Se è vero che la legge Gasparri non sarà d’ostacolo all’acquisto – in quanto prevede un sistema integrato delle comunicazioni per il quale un soggetto non può possedere più del 20% di un mercato che comprende non solo le tv, ma anche i giornali e le radio –, certamente l’Antitrust non permetterebbe mai una riduzione della concorrenza nel settore televisivo. E questo gli uomini di Mediaset lo sanno bene. E allora perché l’annuncio dell’offerta d’acquisto?
A chi non conviene. A Berlusconi non conviene acquistare La7. In primo luogo perché politicamente potrebbe rivelarsi un boomerang a pochi mesi dal voto. Infatti, avendo un passivo che – si stima – entro il 2013 sarà di almeno 20 milioni di euro, saranno necessarie ristrutturazioni e licenziamenti. Decisioni difficili e certamente impopolari che mettono in cattiva luce l’azienda –e quindi la figura stessa – dell’ex premier. Un lavoro sporco che nemmeno gli azionisti di Telecom (proprietari di Ti Media – La7) vogliono fare. Mediobanca, Intesa e Generali preferiscono abbandonare il campo, anche perché i rischi di esposizione politica, soprattutto ora che arriva Michele Santoro, sono troppo elevati. Meglio lavorare in silenzio.
La strategia di Mediaset. La decisione dell’annuncio di voler presentare un’offerta d’acquisto è nata da un’idea di Pier Silvio Berlusconi che ha annusato il rischio di un ingresso di un competitor pericoloso come il gruppo Rtl, controllato dai tedeschi di Bertesmann. Ma, a quanto pare, anche questi ultimi sembrano intenzionati a lasciare la scena. Di conseguenza, Mediaset già oggi potrebbe confermare la sua rinuncia all’acquisto di La7.
Chi comprerà La7? Insomma, un lunga e difficile partita a scacchi, giocata tra colossi dell’informazione europea per accaparrarsi un piccolo 3,5% di share. Ma è ovvio che si tratta prima di tutto di una finestra dalla quale affacciarsi nell’intricato e complesso duopolio dell’informazione televisiva italiana. Per questo tra gli interessati c’è anche Murdoch che però ha paura che una maggiore presenza sul digitale terrestre – che ha costi più elevati rispetto al satellite – danneggi la sua Sky, già in calo di abbonati. Più convinti ad entrare nel mercato italiano sono gli americani di Discovery Chanel. L’outsider che potrebbe invece emergere all’ultimo minuto è l’operatore telefonico H3g (più noto come la “3”) che già possiede La3 sul satellite. Lunedì prossimo vedremo chi bluffa e chi invece è realmente intenzionato all’acquisto.
Twitter: @PaoloRibichini