Le solite cantilene del vecchio Caimano
L’Imu, l’eccessiva pressione fiscale, la sua carriera di imprenditore, la storia sempre uguale dell’essersi fatto da solo e – infine – l’amarcord dei primi soldi guadagnati cantando sulle crociere. E’ un Silvio Berlusconi già visto quello andato in onda durante l’intervista con il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, sulla nave che lo portava a Bari. Per tutti, però, dev’essere stato come risentire promesse ormai macilente, stantie, tirate fuori per l’occasione e rassettate a nuovo. Il tutto davanti a una platea poco pericolosa, tutta intenta a farsi fotografare o a farsi regalare qualche autografo dal presidente. Insomma, un format già visto, “compiacente” al diretto interessato che si è invece tenuto ben lontano da piazze meno accomodanti come la kermesse di Atreju, dove i Giovani del PdL non avrebbero lesinato critiche né esitato a mettere alle strette un Cavaliere che ormai sa di vecchio. Citando la Bibbia, Berlusconi ha glissato.
E se per il Silvionazionale la pressione fiscale oggi è eccessiva, forse il Cav. dimentica quando – nel settembre del 2011 – diceva che le tasse non era possibile abbassarle (a parte l’Ici, né lui né Tremonti le hanno mai ridotte, anzi) e fa finta di aver dimenticato che la legge sull’Imu è stata votata anche dal Pdl. Delle due l’una: o Berlusconi sta prendendo tutti per il naso, oppure l’ha fatto il partito votando – a insaputa del Cav. – a favore della nuova tassa sulla casa.
Lasciando perdere l’endorsment fatto a Renzi, quello di Berlusconi è ormai un carryon quasi scarico, incapace di qualsiasi nuova musica, una cantilena fin troppo nota anche ai suoi stessi elettori. Ma il particolare forse più grave è che a distanza di vent’anni dalla prima discesa il campo del Cavaliere, ancora ci si ritrovi a parlare di un suo possibile ritorno. In una destra senza leader né figure capaci di raccogliere il testimone del padre fondatore.
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