I furbetti del terremoto: in Abruzzo fioccano le inchieste sulle perizie false
di Anna Ferrara
A Canzano, paesino abruzzese in provincia di Teramo, sono finite sotto inchiesta 13 persone, tra cui 2 geometri (liberi professionisti) e 11 proprietari di immobili. L’accusa: tentata truffa aggravata ai danni dello Stato e associazione a delinquere. Secondo il pm Stefano Giovagnoni, infatti, gli indagati avrebbero redatto alcune perizie false pur di ricevere sovvenzioni per i lavori di ristrutturazione.
Sono 170 le pratiche che, nei mesi scorsi, il magistrato ha fatto sequestrare e controllare da un tecnico d’ufficio. L’analisi non ha lasciato spazio ad altre interpretazioni: in quei documenti, infatti, sarebbe certificato un nesso di causalità tra il sisma che ha colpito la città dell’Aquila nel 2009 e alcune lesioni presenti nell’edificio. L’accusa vuole dimostrare, invece, come quei danni fossero presenti in quegli immobili già prima del terremoto aquilano. L’inchiesta, quindi, non è conclusa: probabilmente, infatti, nei prossimi giorni gli indagati faranno richiesta per essere ascoltati dal giudice.
Ma non è questa la sola indagine presente nel territorio abruzzese e in particolare in quello teramano. I primi accertamenti in quest’area sono iniziati nell’aprile del 2011, dopo alcuni esposti che dovevano certificare il collegamento di causalità tra il terremoto aquilano e alcuni edifici. Complessivamente in tutta l’area teramana della Val Vibrata, zona al di fuori del cratere del sisma aquilano, sono 60 gli immobili oggetto dell’inchiesta, presenti principalmente nei paesi di Canzano, Corropoli, Controguerra e Isola del Gran Sasso. Per questi l’accusa vuole verificare che le lesioni, per le quali sono stati chieste e ricevute delle sovvenzioni, siano in realtà antecedenti al terremoto del 2009 e che, quindi, non sono state causate da esso, ma, solo in alcuni casi isolati, leggermente aggravate.
Alcune di queste inchieste sono state già portate a conclusione dallo stesso pm Stefano Giovagnoni.
Nei primi mesi di quest’anno, infatti, si è conclusa anche l’indagine riguardante due geometri e due architetti di Controguerra, sempre in provincia di Teramo, accusati di truffa aggravata e reati di falso. I quattro professionisti avrebbero, anch’essi, accertato il nesso di causalità tra il terremoto e nove edifici.
Alla fine del mese dello scorso giugno, inoltre, lo stesso Giovagnoni ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per sei persone, di cui un geometra e cinque proprietari di immobili. L’accusa è di truffa aggravata. In questo caso, infatti, è stata redatta una perizia falsa che dichiarava il secondo piano di una casa inagibile a causa del terremoto aquilano del 2009. È stato dimostrato, invece, che il piano preso in considerazione era inagibile già dal 1998, decisamente prima, quindi, del sisma aquilano.