Zanardi d’oro, la parabola dell’uomo invincibile non conosce crisi
“A molti sembrava che intraprendere questa avventura alla mia età fosse una follia, ma questa non è l’unica follia fatta in vita mia”. Alex Zanardi, fresco vincitore della specialità cronometro H4, nella Handbike, non usa giri di parole per esprimere la sua soddisfazione. Il nuovo campione paralimpico ha chiuso la gara in 24’50’’22 davanti al tedesco Norbert Mosandl (25’17’’40) e allo statunitense Oscar Sanchez (25’35’’26). “Ho avuto tantissimo dalla vita. Se continuerò? Prima la gara in linea, poi vedremo. Senza sport non so vivere. Mi considero uno che ha avuto tantissimo nella vita – ha aggiunto Zanardi – e non posso che ringraziare la Dea bendata”. Queste le sue parole subito dopo la gara.
Ne è passato di tempo dal tragico incidente il 15 settembre del 2001, che gli costò l’amputazione di entrambe le gambe. Durante una gara in Germania, sul circuito EuroSpeedway Lausitz, Zanardi perse improvvisamente il controllo della vettura e, dopo un testacoda, fu travolto dall’auto del pilota italo-canadese Alex Tagliani. L’impatto fu violentissimo, colpendo perpendicolarmente la vettura di Zanardi all’altezza delle gambe, spezzando in due la Reyanard Honda del pilota bolognese. Le condizioni, per i soccorritori, apparvero subito disperate. Il pilota stava morendo, praticamente, dissanguato. Zanardi ricevette perfino l’estrema unzione, prima di essere trasportato con l’elicottero al vicino ospedale di Berlino. Lì, il pilota romagnolo stette in coma farmacologico per due settimane, ma quando sembrava destinato a non riprendersi più, Zanardi si svegliò e ricominciò un lento e costante recupero fisico.
Grazie all’utilizzo di apposite protesi, il pilota tornò a saggiare le piste e gli autodromi. Già nel 2002, a pochi mesi dall’incidente, la Cart diede a Zanardi la possibilità di far partire una gara della stagione a Toronto. Nel 2005, grazie anche al calore della famiglia e alla sua determinazione negli allenamenti e nel recupero fisico, il pilota romagnolo tornò alla vittoria aggiudicandosi, a bordo di una Bmw del team Italy-Spain, la seconda gara del Gran Premio di Germania. E sempre nel 2005, a quattro anni dall’incidente, Zanardi vinse il Campionato Italiano Superturismo.
Negli ultimi anni, l’ex pilota ha seguito nuove passioni aiutando atleti disabili, spendendo la propria immagine in modo positivo per progetti e manifestazioni. Nel 2010 ha condotto su Rai3 il programma di divulgazione scientifica “E se domani”, con buoni risultati in termini di ascolti. Dopo il ritiro dalle corse automobilistiche, Zanardi ha intrap reso una nuova carriera sportiva nell’Handbike (specialità H4). Dopo le prime vittorie ai Campionati italiani di ciclismo su strada e le cronometro in Danimarca, l’ex pilota bolognese ha vinto nel 2011 la maratona di New York stabilendo il nuovo record della categoria Handbike. Prima dell’ultimo trionfo alle Olimpiadi, lo scorso marzo Zanardi si è aggiudicato la Maratona di Roma, con annesso primato.