Alemanno abbandonato anche dal Cav. "Ma io resto qui"
Non vuole arrendersi. Eppure tutto appare contro di lui. Cominciò la pioggia qualche anno fa, proseguì la neve di febbraio. Poi qualche stupro e qualche omicidio di troppo. Contro Alemanno sembra si sia accanita la sfortuna. Non è bastato aprire la metro B1 (che si è rotta il secondo giorno) per ridare vita al trend dei sondaggi. Eppure proprio lui qualche anno fa era il sindaco più amato d’Italia. Ora anche il suo partito è contro di lui. In primo luogo Silvio Berlusconi che, secondo quanto rivelato dal quotidiano La Repubblica, gli avrebbe chiesto di fare un passo indietro.
Giorgia Meloni al posto di Alemanno? In realtà è già da più di un anno che negli ambienti romani del Pdl si cerca un “nuovo cavallo”. Prima si era pensato di mandare avanti Sveva Belviso, vice sindaco della Capitale, ma la sua comparsata in tv a Matrix durante le nevicate di febbraio non ha convinto. La giovane piddiellina non sembra all’altezza di sostenere un confronto elettorale così importante e non appare in grado di scaldare i cuori degli elettori. Così il Cavaliere sta cercando una nuova soluzione. L’ideale sarebbe mandare avanti Giorgia Meloni ma, visti i disastrosi sondaggi nazionali e i magri risultati di Alemanno, l’ex ministra dei giovani forse preferirebbe ritentare tra cinque anni.
“No agli ex An”. Ma Alemanno, dopo la telefonata dell’ex premier è possibilista anche se fissa precisi paletti: “No ad un ex An dopo di me”. Meglio un esterno che possa, a detta dell’attuale sindaco, riuscire ad allargare la coalizione anche all’Udc e che possa mettere a repentaglio l’elezione di Nicola Zingaretti, attuale presidente della Provincia di Roma, visto e considerato il possibile exploit del M5S nella Capitale, dato al 10%. Quest’uomo potrebbe essere Luigi Abete, presidente di Bnl e di Cinecittà Studios, che per ora sembra non accogliere con favore questa possibilità.
Primarie pericolose. Rimane quindi Giorgia della Garbatella. Per ora la diretta interessata tace, mentre Alemanno trema. Si tratta di un’ex An (proprio ciò che non vorrebbe Alemanno), giovane e conosciuta sul territorio. Se si candiderà alle primarie del 26 gennaio, Alemanno potrebbe ricevere un colpo durissimo. Meglio allora passare dal Campidoglio a Montecitorio facendo finta di nulla.
Twitter: @PaoloRibichini